Giallo di Caronia, Lavorino a muso duro sulla chiusura delle indagini: “Sciagurata ipotesi”

Il noto criminologo assoldato dalla famiglia Mondello non ci sta e spara a zero sulle ipotesi della Procura e sul consulente Picozzi.

Giallo di Caronia, prossima chiusura indagini
Il criminologo Carmelo Lavorino, Viviana e Gioele

Secondo alcune voci si starebbe per giungere alla chiusura delle indagini per la morte di Viviana e Gioele ma la difesa rigetta con forza la tesi dell’omicidio-suicidio.
Ecco cosa ha dichiarato il professor Carmelo Lavorino.

Le indagini sul giallo di Caronia in dirittura d’arrivo?

Sul giallo di Caronia ancora molti, troppi sono i punti oscuri. Dopo quasi 5 mesi da quel maledetto 3 agosto, ancora non vi sono certezze intorno alla morte di Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello.

Le indagini si sono sviluppate intorno a molte ipotesi che la Procura di Patti ha via via scremato per concentrarsi su quella dell’omicidio-suicidio conseguente all’incidente avvenuto nella galleria. Secondo gli inquirenti il malessere che da tempo la dj 43enne covava avrebbe causato la morte di entrambi.

La famiglia Parisi ed il marito Daniele Mondello però non ci stanno ed assieme ai loro legali Piero Venuti e Claudio Mondello stanno continuando a cercare la verità.

Il nuovo team di esperti assoldato dai Mondello infatti tra cui spicca la figura del noto criminologo Carmelo Lavorino, sta lavorando per dimostrare che il corpo di Viviana sia stato messo sotto al traliccio nelle campagne di Caronia solo in un secondo momento.

Ora però circola la voce che si sia vicini alla chiusura delle indagini da parte della Procura e proprio Lavorino è intervenuto duramente sulla questione.

“Gira voce che gli inquirenti vorrebbero chiudere il caso.. Se così fosse ci troveremmo di fronte a una svista madornale”.

Lavorino si riferisce a Palermo Live all’ipotesi d l’omicidio suicidio. Per il criminologo si tratta di una “falsa tesi” che non avrebbe riscontri.

Per Lavorino che si è occupato di casi di cronaca nera molto noti risalenti agli ultimi anni, gli inquirenti avendo speso energie attorno ad una tesi continuerebbero su quella strada.

Parole molto forti che sono poi state seguite da altre all’indirizzo di Massimo Picozzi.

Lavorino contro l’intervento di Picozzi nelle indagini

In attesa di ricevere tutta la documentazione dagli esperti nominati necessaria alla chiusura delle indagini, la Procura ha affidato allo psichiatra Massimo Picozzi il compito di stilare un’autopsia psichiatrica di Viviana.

L’obiettivo è confermare od escludere il quadro psicologico della donna che fornirebbe conferma dell’ipotesi del suicidio.

Lavorino afferma che tale scelta non sarebbe adeguata al caso:

“Un indicatore di questa sciagurata ipotesi è stata la nomina a consulente della Procura di un opinionista televisivo che spazia dagli schermi di Mediaset ai tavoli dei PM e viceversa”

Il criminologo si interroga se, dal momento che Picozzi è anche opinionista alla trasmissione Quarto Grado, si terrà conto che le informazioni mediatiche potrebbero influenzare le indagini.

Secondo Lavorino ci sarebbe un conflitto di interessi ed i consulenti della famiglia sarebbero invece considerati “Di serie D”.

Massimo Picozzi oltre che un noto psichiatra è anche criminologo, scrittore ed accademico. Ha preso parte come consulente in moltissimi casi di cronaca come l’omicidio di Suor Laura a Chiavenna, il delitto di Cogne e la strage di Erba solo per citarne alcuni.

“Noi venderemo cara la pelle e faremo di tutto per fare emergere gli errori di chi ha sbagliato.”

Ha concluso Carmelo Lavorino che assieme al pool difensivo della famiglia di Viviana e Gioele promette di arrivare alla verità sulla loro scomparsa.

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