Franco Antonello, “Mio figlio non è un delinquente”: dalla malattia di Andrea all’incidente di Alberto

Franco Antonello, papà di Andrea, difende il figlio per l’incidente costato la vita alla fidanzata 18enne

franco antonello

Franco ha ispirato il film di Salvatores “Tutto il mio folle amore”, che racconta la storia dell’altro suo figlio, Andrea, affetto da autismo.

L’incidente

La notte di Halloween Alberto Antonello, la fidanzata Giulia Zandarin ed altri 4 amici sono in macchina per recarsi ad una festa alla discoteca King’s di Jesolo. Intorno alle 3 la Polizia li ferma. Alberto viene trovato con una piccola dose di hashish in tasca. La Polizia gli ritira la patente: gli dà un permesso provvisorio per poter fare rientro a casa.

Alberto però a casa non torna: va in discoteca con i suoi amici a Jesolo, dopo una nottata di baldoria si rimette alla guida, con lui c’è anche Giulia. La macchina si schianta contro un albero: gli viene trovata una percentuale di alcool di 0,76, mentre per i neopatentati dovrebbe essere pari a zero.

Una leggerezza che ad Alberto costa cara: Giulia muore sul colpo, Alberto finisce in coma ed è tuttora ricoverato in gravissime condizioni.

“Mio figlio non è un delinquente”, la difesa di Franco

Mani tra i capelli e disperazione sul volto, Franco Antonello non riesce a contenere la paura di perdere Alberto, fratello minore di Andrea, un ragazzone alto e forte affetto da autismo. La loro storia ha ispirato il film di Salvatores Tutto il mio folle amore ed il romanzo di Fulvio Ervas Se ti abbraccio non aver paura. 

In un’intervista a La Repubblica, Franco Antonello racconta di suo figlio Alberto. Da poco tempo era andato a convivere con Giulia. Prima di uscire, quella maledetta sera, lo aveva visto: Alberto lo aveva rassicurato che sarebbe andato piano.

Ora Franco Antonello sente su di sé tutto il peso dell’errore di suo figlio, sente i giudizi della gente:

“Per mezzo grammo di erba si butta dal precipizio un ragazzo che ha commesso un errore. Fatale, certo, ma è pur sempre un errore.”

Aberto, che da adolescente si vergognava di suo fratello, era cambiato, diventando un punto di riferimento per Andrea.

Oggi, che è Andrea a consolare il papà, Franco Antonello non ha dubbi:

“Da un dolore così grande possiamo uscirne solo insieme”.

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