Felicia Impastato, chi era la mamma di Peppino ucciso nel 1978?

Chi era Felicia Impastato, la madre di Peppino Impastato, il militante di estrema sinistra ucciso dalla mafia a Cinisi nel 1978

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Chi era Felicia Impastato

Felicia Bartolotta, conosciuta come Felicia Impastato, era nata a Cinisi, il 24 maggio del 1915 da una famiglia di piccola borghesia.

Il padre della donna era impiegato al Municipio, mentre la madre era casalinga. Nel 1947, Felicia sposa Luigi Impastato, proveniente da una famiglia di piccoli allevatori, legati alla mafia di Cinisi.

L’uomo, sotto il fascismo, era stato condannato a tre anni di confino, e, durante la Seconda guerra mondiale, aveva praticato il contrabbando di generi alimentari. Impastato era anche cognato di Cesare Manzella, il capomafia di Cinisi, marito di sua sorella.

Felicia si innamorò di Impastato, rifiutando di sposare il fidanzatino onesto che le era stato procurato dalla famiglia. La donna decise di sposare l’uomo di cui si era innamorata, Luigi Impastato, del quale, però, non conosceva i legami con la mafia.

“Io allora non ne capivo niente di mafia, altrimenti non avrei fatto questo passo”.

Dal matrimonio con Impastato, Felicia ha tre figli: Giuseppe (Peppino) nato nel 1948, Giovanni nato nel 1949 e morto a tre anni nel 1952, e un altro Giovanni nato invece nel 1953.

La morte del figlio Peppino Impastato

Mentre il marito Luigi Impastato continua a mantenere buoni rapporti con il nuovo boss di Cinisi, Gaetano Badalamenti, Peppino si impegna sempre più in politica nei movimenti di sinistra e contro la mafia.

Il giovane fonda anche una radio indipendente “Radio Aut”, con cui denuncia gli affari dei mafiosi di Cinisi. La madre Felicia cerca in ogni modo di dissuadere Peppino dal parlare di mafia.

Luigi Impastato successivamente muore investito da un’auto, e, ai suoi funerali, Peppino rifiuta di stringere la mano ai mafiosi di Cinisi. Quasi al termine di una campagna elettorale, in cui attacca Badalamenti, nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978 Impastato viene rapito, legato ai binari della ferrovia Palermo-Trapani e ucciso con una bomba al tritolo.

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