Federico Barakat, ucciso dal padre durante l’incontro protetto: cosa sta succedendo adesso?

Non ha ancora ottenuto giustizia la madre di Federico Barakat, il bimbo di 8 anni ucciso dal padre durante un incontro protetto

Federico Barakat
Federico Barakat

La mamma Antonella continua la battaglia per l’omicidio del piccolo Federico Barakat.

La morte di Federico Barakat

Federico Barakat nasce nel 2000 dall’unione di Antonella Penati, impiegata presso una multinazionale farmaceutica, e Mohamed Barakat, un archeologo egiziano.

Dopo la nascita del piccolo Mohamed inizia a manifestare comportamenti insostenibili dalla compagna: è agitato, ossessivo e violento. Dopo una serie di accertamenti, gli viene diagnosticato un disturbo bipolare di personalità.

Antonella, a quel punto, decide di allontanarlo da se stessa e dal bambino, ma Mohamed non ci sta. L’archeologo, infatti, mette in atto una vera e propria persecuzione contro l’ex compagna, che è costretta a denunciarlo. Condannato per aggressione dal giudice, gli è permesso vedere il figlio solo tramite incontri Gli incontri protetti.

Federico, ormai cresciuto in questo clima di terrore, non è felice di vedere il padre e spesso protesta. Anche Antonella vorrebbe che il piccolo non vedesse il padre, ma non può opporsi alla sentenza.

Il 25 febbraio 2009, Federico viene prelevato da scuola dall’educatore, per essere accompagnato all’incontro protetto con il padre. Raggiunge la stanza del consultorio, dove vi è già Mohamed, e vi resta per qualche minuto. Dopo pochi istanti, infatti, parte un colpo di pistola.

Mohamed ha sparato a Federico, dopo di che lo ha raggiunto, per inferirgli 37 coltellate. Poi ha rivolto lo stesso coltello contro se stesso e si è ucciso.

Il processo

Dal 2009, è stato avviato un processo per riconoscere le responsabilità della morte del piccolo Federico Barakat.

Dopo due anni, il giudice ha dichiarato gli assistenti sociali e l’educatore, che avevano l’incarico di proteggere il bambino, non responsabili.

La mamma di Federico, che ha rilasciato delle recenti dichiarazioni a Fanpage.it, è ancora alla ricerca di giustizia. Non è d’accordo con l’assoluzione di chi era obbligato a proteggere suo figlio.

“Di chi è oggi la colpa di quello che è successo a mio figlio?”

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