Fase 2 per le vaccinazioni: è il turno degli ultra ottantenni, l’inizio è ingarbugliato

Com’è il secondo round, tra primule ancora da “piantare”, sistemi informatici in tilt e il siero che funziona per i più giovani e al 60%.

Fase due della campagna vaccinale
Inizia la seconda fase della campagna vaccinale

L’Italia ha dato inizio alla fase due di somministrazione dei sieri, quella dedicata alle persone più anziane e vulnerabili, mentre un dato “incoraggiante” arriva dall’Organizzazione Mondiale per la sanità.

Un viaggio turbolento fin dal decollo

Si è conclusa la fase uno con due milioni di dosi inoculate. Tra i vaccinati, 600 mila sono stati già richiamati.

Così l’Italia è passata alla fase due, i cui destinatari sono gli ultra ottantenni, la fascia della popolazione più debole rispetto al potente virus.

Ma l’inizio è agitato. A partire dalle prenotazioni, che avvengono online. Ieri il server della Regione Lazio dedicato allo scopo, è andato in escandescenze. Quando verso mezzogiorno ha ripreso ad essere funzionante i dati sono aumentati in modo prodigioso: 2.000 prenotazioni in sette minuti, 25.000 la sera.

Anche la Campania ha un folto numero in lista d’attesa: 40mila persone.

Si passa ad inoculare il siero con tempistiche diverse a seconda della pianificazione regionale: ad esempio l’8 marzo toccherà ai Laziali, a metà mese ai Campani e ai Veneti, mentre si giungerà alla fine di marzo per i Lombardi.

Il vaccino per i giovani e forti

Mettere al sicuro i più anziani però si fa più complicato del previsto. Ad entrare in ballo non sono solamente i ritardi nella ricezione delle commesse e le decurtazioni delle quantità inizialmente pattuite, ma anche la notizia che uno dei vaccini su cui il Paese ha scommesso, “funzioni a metà”.

Infatti il vaccino AstraZeneca ha validità per le persone più giovani di 55 anni ed è efficace al 60%. A dirlo è l’agenzia europea del farmaco.

Gli esperti non solo propongono di inocularlo ai più giovani ma anche a chi è sano di salute.

Va da sé che Pfizer e Moderna, rispettivamente con il 99% e il 98,1% di efficacia, più tecnologici sebbene meno maneggevoli degli Anglo-svedesi, saranno riservati ai più fragili.

Chi viene per primo?

Il dibattito con connesso organigramma delle categorie che dovrebbero avere la priorità rimane incompleto, specie quando si parla di professioni, in particolare modo insegnati e forze dell’ordine.

Allora si iniziano a dividere le corporazioni per età e si scopre che di docenti che non hanno ancora compiuto il 55 genetliaco ce ne 550mila, mentre i poliziotti sono il 70%.

Il dato incoraggiante

Tra tante notizie avverse ne arriva una lieta che riguarda tutti, senza confini nazionali: per tre settimane consecutive il mondo intero ha registrato una flessione.

A renderlo noto è stata l’organizzazione mondiale per la sanità. Ma il suo direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus ricorda che il dato “incoraggiante” deve continuare ad essere supportato dalle corrette abitudini.

Così l’invito è a non rilassarsi per i buoni risultati e allontanare la recrudescenza del virus, come è avvenuto in passato.

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