Cassazione e Facebook usato a lavoro: provvedimenti definitivi

La Cassazione ha deliberato una sentenza per Facebook usato a lavoro, che potrebbe cambiare gli animi delle persone.

Cassazione e Facebook usato a lavoro: provvedimenti definitivi
Barra di Facebook

La Corte di Cassazione ha reso alcuni provvedimenti definitivi, per questo motivo Facebook usato a lavoro potrebbe non essere più una buona idea.

La vicenda

Quante persone utilizzano il social network più famoso sul posto di lavoro? Sicuramente molte, avendo la possibilità di guardarlo direttamente dallo smartphone o concedendosi una piccola pausa dal PC dell’Azienda. 

Ma la vicenda accaduta a Brescia potrebbe cambiare notevolmente il modo di vedere le cose in Italia. Il datore di lavoro di uno studio medico di Brescia ha potato in Tribunale una dei suoi impiegati, segretaria part time con l’accusa di aver passato troppe ore sul social durante l’orario di lavoro.

Come prova aveva portato la cronologia del computer utilizzato dalla donna, dove si potevano notare 4.500 accessi solo su Facebook. Nonostante la difesa evidenziò l‘insufficienza delle prove, le stesse sono state accettate dai giudici.

La decisione della Cassazione

La Cassazione non è voluta entrare nel merito degli accessi e se qualcun’altro avrebbe potuto farli per donna, confermando che la password e l’account appartenessero proprio a lei. In Italia – come chiarito dal sociologo Paolo De Nardis– non c’è una normativa che si basi sull’utilizzo del social network presso il posto di lavoro, ma è possibile giudicare in base al senso comune.

I giudici hanno quindi disposto il licenziamento della giovane donna, non solo per aver passato il suo tempo dedicato al lavoro su Facebook ma anche come esempio per il futuro. E’ quindi confermato che, chi usa il social network direttamente dal personal computer dell’azienda potrebbe essere dapprima richiamato e poi licenziato.

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