Emergenza Coronavirus, pronto il Piano per la Sanità: l’organizzazione delle strutture ospedaliere

Emergenza Coronavirus: riorganizzare le strutture ospedaliere in modo veloce

Il numero di contagi da coronavirus cresce in modo esponenziale, per questo il Governo ha approntato il Piano per la Sanità.

L’obiettivo è quello di correre più velocemente con la speranza che il contagio da coronavirus non cresca esponenzialmente.

Il Governo Conte ha deciso di riorganizzare la struttura degli ospedali per evitare che collassino a seguito della crescita del numero di casi di contagi del virus cinese.

+50% l’incremento del numero dei letti in terapia e del +100% del numero di posti letto in terapia sub-intensiva.

Riorganizzazione del personale sanitario per fare fronte all’emergenza virus cinese

Medici e infermieri che lavorano nelle aree meno colpite dal coronavirus daranno una mano ai colleghi delle “zone rosse”.

I pazienti ricoverati per altre patologie saranno trasferiti, in caso di necessità, in altre strutture sanitarie private accreditate.

In una Circolare del Ministero della salute è stata disposta la necessità di

“ridistribuire il personale sanitario destinato all’assistenza”.

È stato previsto un percorso di formazione rapido per medici e per tutto il personale sanitario: la finalità è quella di lavorare nei reparti dove vengono ricoverati i contagiati da virus cinese.

Devono essere organizzate aree dedicate ai contagiati all’interno dei Pronto Soccorso.

Anche le caserme saranno appositamente attrezzate per evitare la decongestione degli ospedali, in caso di incremento esponenziale del numero di contagiati da coronavirus.

Nel caso in cui si assista persone contagiate e nel caso in cui si sia infettati dal virus cinese si raccomanda l’utilizzo della mascherina.

Emergenza Coronavirus: stop alle visite dei parenti

La Circolare del Ministero della salute ha sancito che sull’intero territorio nazionale è prevista la sospensione delle riunioni, i congressi, i meeting, gli eventi sociali in cui è coinvolto il personale medico e sanitario.

Scatta poi lo stop alle visite dei parenti e il divieto

“di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso”.

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