Emergenza Coronavirus, Agricoltura: la proposta di Teresa Bellanova per fronteggiare il calo

Agricoltura, Bellanova propone di impiegare i cassintegrati e gli irregolari per impiegarli temporaneamente nel settore agroalimentare

Cassintegrati, disoccupati, tutti coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza e i lavoratori irregolari potrebbero essere impiegati nel settore agricolo per fronteggiare il calo produttivo stagionale.

L’emergenza coronavirus potrebbe costringere gli extra comunitari, che vengono impiegati stagionalmente ogni anno in Italia, a restare nei loro paesi.

Coldiretti stima che vi potrebbe essere la carenza di 1 milione di lavoratori, da questa considerazione il Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova propone di impiegare nel settore agricolo lavoratori disoccupati, irregolari, in cassa integrazione e coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.

La finalità della proposta del Ministro dell’Agricoltura è quella di far fronte al calo di lavoratori stagionali.

Inoltre, si mira anche a regolarizzare i migranti irregolari, che sono considerati fondamentali per procedere alla normale attività nei campi.

Bonino: necessità di regolarizzare la manodopera straniera

La pandemia del coronavirus e le restrizioni alla circolazione dei lavoratori stagionali mettono oggettivamente a rischio i raccolti dell’agricoltura italiana.

Per garantire un regolare approvvigionamento di prodotti alimentari è necessario che le istituzioni intervengano.

È quanto ha sottolineato la leader di +Europa Emma Bonino, durante la diretta live sui canali social di +Europa.

Per contrastare i fenomeni di intermediazione mafiosa e di caporalato urge regolarizzare i lavoratori stranieri impiegati nel settore agricolo.

Ciò consente di

“offrire risorse necessarie alle imprese del settore, nel pieno rispetto della legalità e delle norme contrattuali”.

Agricoltura, contrasto al caporalato

Proprio ad inizio marzo il Governo ha definito le azioni per combattere il fenomeno del caporalato in agricoltura.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha definito il primo “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022)”.

Il Piano si basa su diverse linee di intervento, che si traduce in un’azione sinergica, basata su un modello di collaborazione.

I quattro assi portanti sono: prevenzione, vigilanza e contrasto, protezione e assistenza e reintegrazione socio-lavorativa.

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