Egitto, l’attivista Patrick Zaky resta in carcere altri 15 giorni: rinnovata la custodia cautelare

Nuova udienza presso la Procura egiziana: l’attivista Zaky resta in carcere per altri 15 giorni. Rinnovata la custodia cautelare.

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Lo studente dell’Università di Bologna, Patrick Zaky, dovrà scontare altri 15 giorni di carcere.

Nuova udienza in Tribunale

Si è tenuta questa mattina, presso la Procura di sicurezza al Cairo, la nuova udienza per decidere le sorti dell’attivista Patrick Zaky.

Il ragazzo venne arrestato lo scorso 8 febbraio al suo arrivo in Egitto, per propaganda sovversiva sulla piattaforma Facebook.

Come evidenzia anche Rainews, uno dei due avvocati del 27enne già lo scorso mercoledì aveva preventivato una nuova convalida della detenzione. Una possibilità che è poi aumentata quando si è scoperto che il ragazzo era stati trasferito nel carcere di Tora. In quella prigione ci sono detenuti politici, il che ha fatto immediatamente pensare ad un rinnovo della custodia cautelare.

Questa mattina i genitori di Patrick hanno potuto incontrare il figlio per alcuni minuti. Le procedure per l’udienza in Procura sono state molto rigide. L’account che avrebbe pubblicato messaggi d’istigazione alla violenza è un profilo fake: questa la tesi dei legali dell’attivista.

Lo scorso 22 febbraio c’era stata un’altra udienza, durante la quale il Tribunale aveva confermato la detenzione per il 27enne.

Le parole del rettore dell’Alma Mater

C’era molta attesa per la decisione di oggi, soprattutto da parte di colleghi e professori dell’università di Bologna, dove Patrick Zaky studia. Proprio durante un precedente incontro con i genitori, l’attivista aveva chiesto i suoi libri.

Il ragazzo ha sempre respinto le accuse, chiedendo di poter continuare a studiare. Il rettore dell’Alma Mater ha reso la sua completa disponibilità per fornire a Zaky libri e tutto l’aiuto di cui potrebbe necessitare in questo momento.

“Non ci arrendiamo”

ha fatto sapere Francesco Ubertini. La volontà è quella di mantenere viva l’attenzione sul caso dell’attivista, finché il ragazzo non verrà rilasciato.

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