Dossier Autostrade: la revoca della concessione è un rebus

Dossier Autostrade: partita aperta tra Governo e Autostrade

Il Governo deve decidere sulla revoca della concessione autostradale ai Benetton.

Aspi propone lʼingresso di Cassa depositi e prestiti nellʼazionariato, il Premier Giuseppe Conte porta il dossier Autostrade in Cdm, sospeso dopo un’ora e poi ripreso, ribadendo la sua linea: o Aspi accetta le condizioni del Governo oppure ci sarà la revoca.

“Non si può più tergiversare”,

commenta il Presidente del Consiglio, che poi ha avuto una riunione con i ministri Gualtieri e De Micheli e con i tecnici per esaminare la proposta di Aspi.

Il Premier è pronto a tirare dritto sulla revoca della concessione autostradale ai Benetton: si tratta di una strada che accontenterebbe il Movimento 5 Stelle.

“Mi pare che Conte abbia una posizione abbastanza netta e abbia chiesto più volte un impegno serio ad Aspi e una serie di condizioni da accettare, se non si dovessero verificare si andrà verso la revoca che avverrà con lo stile del commissariamento”,

chiarisce il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, ad Agorà Estate su Rai3.

Con il commissariamento non si perderebbe alcun posto di lavoro all’interno della società, che continuerebbe a lavorare attraverso un commissario governativo.

Dopodiché si metterebbe al bando la concessione che durerà verosimilmente tra i 2-3 anni.

Dossier Autostrade, nuova proposta di Aspi, ma il Governo è intenzionato a trattare

Nell’attesa di una nuova proposta per chiudere il dossier Aspi e non procedere con la revoca delle concessioni autostradali, il governo è intenzionato a continuare a trattare.

La riunione dei ministri col premier sta andando avanti, mentre altre fonti di governo si mostrano ottimiste:

“si va comunque verso un accordo”.

Il risarcimento per la vicenda del Ponte Morandi resta di 3,4 miliardi di euro.

Pochi minuti dopo l’inizio della riunione, sul tavolo del Consiglio dei Ministri giunge una proposta messa a punto da Aspi allo scopo di chiudere un’intesa con il Governo ed evitare la revoca delle concessioni.

Cassa depositi e prestiti diventa socio di maggioranza di Autostrade per l’Italia, mentre la quota di Atlantia – e dei Benetton di conseguenza – viene ridotta.

La nuova Autostrade andrà sul mercato, quotata in Borsa per consentire a soci di acquistare le azioni. Con la nuova proposta, l’incidenza di Atlantia e dei Benetton sarebbe davvero risicata.

Dossier Autostrade, “braccio” di ferro sul taglio delle tariffe autostradali

Quello con Aspi è stato definito un “duro negoziato” sul tema delle tariffe autostradali e sull’articolo 35 del decreto Milleproroghe, che ha tagliato l’indennizzo in caso di revoca della concessione.

L’art.35 del Milleproroghe prevede anche che, in caso di revoca, la gestione passi ad Anas.

“Nessuna divisione nel governo”,

assicurano fonti di governo.

Nella lettera che il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha inviato a Giuseppe Conte il 13 marzo si cita la proposta di Aspi di un intervento di 2,9 miliardi e si chiede di avanzare la controproposta per un aumento fino a 3,4 miliardi e l’accettazione del profilo tariffario all’1,93% con rinuncia al contenzioso.

Le controproposte avanzano inoltre l’ipotesi di una riduzione delle tariffe fino al 60% sulla rete autostradale a ristoro dei disagi verso l’utenza in conseguenza della realizzazione del piano straordinario degli investimenti.

Caso Atlantia esposto a Consob

Il “caso” Atlantia finisce all’attenzione della Consob. Il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Commissione a seguito del crollo del 15% dei titoli della società in Borsa dopo le dichiarazioni del Premier Conte sulla vicenda Aspi.

Codacons chiede alla Consob di aprire una specifica indagine sulle operazioni di acquisto e vendita di titoli della società nel periodo antecedente e successivo alle affermazioni del Premier relative alla possibile revoca della concessione ad Aspi.

Si tratterebbe di un’indagine indispensabile a tutelare gli interessi di investitori e di migliaia di piccoli risparmiatori che detengono i titoli Atlantia e che hanno subito un evidente danno economico.

 

 

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