Dimissioni Fioramonti, l’ira del M5s: “Ci deve 70mila euro”

Le dimissioni di Fioramonti hanno portato a non poche polemiche e ora il M5s sbotta, chiedendo indietro dei soldi mai versati

Dimissioni Fioramonti
Dimissioni Fioramonti

Le dimissioni di Fioramonti non sono passate inosservate e il M5s ora pretende dei soldi mai versati, sbottando dopo la notizia.

La dura reazione del Movimento 5 Stelle

Dopo la lettera dove l’ex Ministro dell’Istruzione dava il suo addio e la motivazione postata sul suo profilo privato di Facebook, ci sono state varie reazioni da parte di politici e utenti.

Ma la reazione non è passata inosservata è quella del M5s, furiosa per questo passo che secondo loro nasconde ben altro. Lo racconta anche il Corriere della Sera, mettendo in evidenza di come il Movimento abbia interpretato questa decisione.

Sembra infatti che l’ex professore non abbia mai versato una somma dovuta:

“dovrebbe restituire 70mila euro, ce li deve”

Una somma in euro corrispondente a mancati rimborsi al partito stesso e all’associazione Rousseau. Questi – specificano – sono rimborsi alla quale tutti i parlamentari sono vincolati.

La minaccia di dimissioni è arrivata già il 5 settembre con la richiesta di ottenere dalla manovra 2020 almeno 3 miliardi da stanziare alla scuola e all’Università.

Tra le parole postate su Facebook non c’è stata alcuna critica al Movimento ma solo una constazione sul fatto che il Governo avrebbe dovuto essere più coraggioso.

Nonostante questo il M5s ha inteso alcune parole come un attacco personale tanto da rinfacciare i soldi mai restituiti:

“tre miliardi? cominciasse lui a restituire i 70 mila euro che ci deve”

Questa la frase che viene divulgata per evidenziare che l’ex Ministro sia uno dei pochi a non aver ancora versato la somma dovuta.

Le reazioni dei politici

La Meloni lo ha definito come il peggiore ministro della storia:

“non sentiremo la sua mancanza, visti i suoi post ignobili contro le donne e le forze dell’ordine. e ora il governo faccia un regalo agli italiani: vada a casa”

Il Ministro Fabiana Dadone non cita il nome dell’ex Ministro su Facebook ma evidenzia:

“trovo stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche”

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