Decreto Maggio: 7 miliardi in arrivo per artigiani, microimprese e commercianti?

Decreto Maggio Imprese e Partite IVA: in arrivo 7 miliardi di euro

In attesa del Decreto Maggio sono ancora tanti i nodi che il Governo Conte deve sciogliere (dalla sanità al lavoro, dal reddito di emergenza alle risorse per le famiglie).

Nel Decreto Maggio (ex Decreto Aprile) potrebbe essere previsto un mega ristoro per risanare le casse “vuote” degli artigiani, commercianti e microimprese.

Come si evince da Repubblica, dopo riunioni notturne e incontri con le parti sociali, il nuovo Decreto Maggio dovrebbe essere varato dal consiglio dei ministri il prossimo venerdì.

I 7 miliardi in arrivo rifonderà le casse degli artigiani, commercianti e delle piccole imprese fino a 5 milioni di euro.

Questa platea potrà beneficiare di risorse per tre mesi sugli affitti, sulle bollette e un contributo a fondo perduto del 20-25% sulle perdite di fatturato.

Decreto Maggio: gli aiuti economici per commercianti, artigiani e microimprese

Per i due mesi precedenti sia i commercianti che gli artigiani potrebbero beneficiare dei 600 euro INPS.

Dal mese di maggio in poi il Bonus Partite IVA 800 euro sarà erogato ai lavoratori stagionali, alle Partite IVA “minori” e ai lavoratori saltuari.

Le imprese con fatturato compreso tra i 5 milioni ed i 50 milioni di fatturato potranno beneficiare di sconti fiscali per favorire la ricapitalizzazione delle aziende.

Inoltre, è possibile che vi sia un intervento sull’Ires o sull’Aiuto alla Crescita Economica, una deduzione, dal reddito imponibile netto, di un importo che corrisponde al rendimento figurativo degli incrementi di capitale proprio.

La Cassa depositi e prestiti interverrà direttamente sulle aziende con oltre 50 milioni di fatturato.

La finalità è intervenire temporaneamente sul capitale, immettendo liquidità per gli investimenti.

Decreto Maggio: Cassa Integrazione

Le risorse destinate alla Cassa Integrazione subiranno un incremento da 13 a 14 miliardi di euro.

La formula 9 settimane + 9 settimane comporterebbe il rischio di stimolare un eccesso di ricorso all’ammortizzatore sociale da parte di molte aziende.

Pertanto, il Decreto di Maggio potrebbe prevedere la formula 5 settimane più 4 settimane.

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