Coronavirus, Confindustria: danni economici devastanti, profondo rosso per l’industria

Crisi Coronavirus, trend settore industriale in calo di quasi 17 punti percentuali

La pandemia coronavirus affonda il settore industriale, che nel mese di marzo, che registra uno scostamento percentuale del -16,6%, portando il valore sui livelli di 42 anni fa.

Quello del mese di marzo, se confermato dall’ISTAT, è

“il più ampio calo mensile da quando sono disponibili le serie storiche di produzione industriale (1960) e porterebbe i livelli su quelli di marzo 1978”.

Da ben undici anni il primo trimestre 2020 registra complessivamente una riduzione del 5,4% (fonte: Centro Studi di Confindustria).

Proprio Confindustria prevede un forte peggioramento dell’andamento del settore industriale.

In conseguenza dello stop produttivo delle aziende produttrici di beni “non essenziali”, circa il 60% delle imprese manifatturiere, la calo potrebbe raggiungere il -15%.

La diminuzione valoriale nel settore industriale contribuirà in modo negativo alla dinamica del PIL italiano, che ridurrà del 10%, il 3,5% nel primo trimestre e il 6,5% nel secondo.

Il calo stimato nel primo trimestre 2020 sarebbe il più forte dal primo trimestre del 2009, quando l’attività era scesa di undici punti percentuali.

Al netto del numero delle giornate lavorative, la produzione nel mese di marzo è arretrata di 9 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2019.

In termini di volume, gli ordini sono scesi del 7,6% nel mese di marzo rispetto al mese di febbraio (-12,6% annuo).

Coronavirus, Confindustria: le previsioni sul PIL

PIL in calo del 10%, ecco la previsione di Confindustria, per fine anno economia in caduta del 6% e si rischia che la recessione si trasformi in depressione profonda.

Si parla di “economia italiana colpita al cuore”, per questo è necessario agire immediatamente con interventi emergenziali.

Proprio l’UE ha approntato un primo interessante strumento di sostegno, il SURE.

Si tratta 100 miliardi di euro che permettono di combattere la disoccupazione.

“Con un nuovo strumento di solidarietà, mobiliteremo 100 miliardi per mantenere le persone nei loro posti di lavoro e sostenere le imprese”,

sottolinea la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

 

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