Crisanti contro Zaia, il professore si sposta a Roma

Crisanti con la sua strategia sui tamponi ed il suo metodo è riuscito a ridurre la circolazione del coronavirus in Veneto.

Crisanti
Il medico è stato fondamentale nella lotta al virus in Veneto.

Il metodo Veneto contro la Pandemia non esiste più. Il professore, nonchè ideatore del progetto, Andrea Crisanti, infatti, ha lasciato persino la regione governata da Luca Zaia.

Il professore sarebbe stato trasferito allo Spallanzani di Roma

Non solo, l’uomo avrebbe dato forfeit persino al dipartimento di microbiologia e virologia che dirige all’Università di Padova. Il professore, infatti, si sarebbe trasferito allo Spallanzani, il centro nazionale per le malattie infettive di Roma.

Il contributo di Crisanti fu fondamentale per debellare il focolaio di Vo’ Euganeo

Quest’ultima è stata riconosciuta come una vera e propria struttura d’Eccellenza e per tanto viene finanziata dal Ministero della Salute. Con gli sforzi di Crisanti anche il focolaio di Vo’ Euganeo creatosi in Veneto è stato superato con successo.

Per superare l’emergenza, creatosi durante la prima fase della pandemia, il professore ordinò un utilizzo massiccio di tampone per scoprire tutti gli asintomatici, la principale causa della diffusione del Covid-19.

Nel laboratorio di Padova, infatti, si analizzavano oltre mille tamponi al giorno mentre nel resto d’Italia si interveniva in ritardo sui malati. Ad aver spezzato questa macchina perfetta sarebbe stato Zaia che durante la campagna elettorale oltre ai meriti politici si sarebbe attribuiti anche quelle medici.

Crisanti dal canto suo, invece, non ha mai abbassato la guardia pregando prudenza anche nel corso dell’estate quando invece le discoteche furono aperte. Una carriera ricca di successi che prima del rientro in Italia, avvenuto due anni fa, ha guidato la sezione malattie infettive e immunologia dell’Imperial College di Londra.

Infine, il passaggio del medico allo Spallanzani verrà ufficializzato tra poche settimane dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti e dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

 

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