Covid, bollettino dell’11 gennaio: 12.532 casi e 448 morti

Aggiornamento sulla situazione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese. I dati riportati sono quelli diffusi dal Ministero della Salute.

Il bollettino di oggi 11 gennaio 2021, con gli aggiornamenti sulla situazione del Covid-19 in Italia.

Il bollettino dell’11 gennaio

L’evoluzione della pandemia in Italia è monitorata regolarmente dal Ministero della Salute sul portale ufficiale. Il report divulgato ogni giorno riporta i dati riferiti alla situazione nazionale.

Dai dati si evidenzia la curva dei contagi e dei morti e la condizione degli ospedali italiani, con riferimento al numero dei pazienti sintomatici ricoverati nelle terapie intensive.

Un ulteriore dato utile per il monitoraggio riguarda il numero di tamponi eseguiti nelle 24 ore.

Di seguito tutti i dati ufficiali:

  • Nuovi Contagi: 12.532 contro i 18.627
  • Morti: 448  contro 361 di ieri
  • Pazienti ricoverati con sintomi: -3.953
  • Pazienti in terapia intensiva: 2.642
  • Guariti: 16.035 contro i 11.174
  • Tamponi: 91.656 invece dei 139.758

Come appare dai dati, la curva dei nuovi casi è in calo rispetto a ieri, cosi come quella riferita ai pazienti guariti è in aumento rispetto alla giornata di ieri. Il dato dei tamponi è in diminuzione rispetto a ieri.

Il 5% dei medici di base rifiuta il vaccino

E’ ormai noto che il vaccino Pfizer, va conservato a – 70 gradi e somministrato entro le sei ore dalla preparazione.

Tuttavia tra i medici di base un il 5% dei 2000 chiamati per il siero anti Covid non si è presentato per fare la vaccinazione.

La campagna regionale va avanti a pieno regime, con la somministrazione di 270 mila dosi al Lazio. Mentre il Comitato nazionale di Bioetica si riunisce per stabilire a chi destinare le prossime scorte.

Michele Lepore, medico di base e responsabile Uscar ha ricordato:

“Il vaccino lo ricordiamo non è obbligatorio”

Tuttavia, come si legge sul Messaggero il medico ribadisce che siamo in una fase delicata nella pandemia.

Un motivo in più, che deve portare i colleghi che non desiderano sottoporsi al vaccino essere vaccinati, a fare presente le loro intenzioni, così da eliminare dalla lista dei “chiamati” il loro nome.

E’ evidente come questo abbia una valenza di ‘responsabilità morale e professionale’.

In questa situazione specifica gli operatori semplicemente fanno scorrere i nominativi. Ma fa presente Lepore :

“Quando le dosi arriveranno in quantità massicce ci troveremo con numeri ben più seri.”

Una condizione che in tal caso rischia di creare non pochi problemi.

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