Covid, bollettino del 28 gennaio: 14.372 casi e 492 morti

Aggiornamento sulla situazione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese. I dati riportati sono quelli diffusi dal Ministero della Salute.

Il bollettino di oggi 28 gennaio 2021, con gli aggiornamenti sulla situazione del Covid-19 in Italia.

Il bollettino del 28 gennaio

L’evoluzione della pandemia in Italia è monitorata regolarmente dal Ministero della Salute sul portale ufficiale. Il report divulgato ogni giorno riporta i dati riferiti alla situazione nazionale.

Dai dati si evidenzia la curva dei contagi e dei morti e la condizione degli ospedali italiani, con riferimento al numero dei pazienti sintomatici ricoverati nelle terapie intensive.

Un ulteriore dato utile per il monitoraggio riguarda il numero di tamponi eseguiti nelle 24 ore.

Di seguito tutti i dati ufficiali:

  • Nuovi Contagi: 14.372  contro i 15.204
  • Morti: 492 contro 467 di ieri
  • Pazienti ricoverati con sintomi: -3.352
  • Pazienti in terapia intensiva: 2.288
  • Guariti: 17.220 contro i 19.172
  • Tamponi: 275.179  invece dei 293.770

Come appare dai dati, la curva dei nuovi casi è in calo rispetto a ieri, cosi come quella riferita ai pazienti guariti è in flessione rispetto alla giornata di ieri. Il dato dei tamponi è in diminuzione rispetto a ieri.

AstraZeneca: a febbraio tre consegne anziché una?

Gli effetti del braccio di ferro potrebbero iniziare a sortire i primi risultati, la multinazionale britannica, dopo il consulto del comitato direttivo avvenuto ieri sera, si sarebbe espressa (e qui il condizionale è d’obbligo), promettendo di procedere con tre consegne in febbraio di vaccini contro il Covid-19 all’Ue.

La notizia viene riportata da Leggo e stando a quanto riferito dal quotidiano è giunta ad Adnkronos a Bruxelles da fonti parlamentari.

Stando a quanto riferito da Leggo, AstraZeneca avrebbe promesso di far partire le consegne una settimana dopo l’avvenuta autorizzazione.
Tuttavia in un primo momento i tempi di attesa erano stati quantificati in due settimane, e il ritardo è stato addebitato alla necessità di dover stampare i classici “bugiardini”.

Il motivo di scontro fra l’azienda biofarmaceutica del Regno Unito e l’Ue era nato per aver ridotto le consegne ad una soltanto.

Di fatto come si legge anche su  Affaritaliani, il gigante farmaceutico deve molti suoi problemi di consegne oltre che agli stabilimenti europei, al fatto che molto opportunamente Boris Johnson, in procinto di lasciare l’Europa, si è assicurato le forniture per il Regno Unito.

Occorre anche considerare che la Gran Bretagna ha promosso la ricerca di Oxford con quasi 100 milioni di euro, ultimo non meno importante a maggio si è assicurata una prima fornitura di 30 milioni di dosi, su un totale di 100 milioni.

I malumori in Europa hanno anche la voce di della commissaria europea Stella Kyriakides che parla di ‘poca chiarezza’ circa le consegne, un aspetto che non dovrebbe essere presente in una compagnia farmaceutica, che fino ad ora ha dato poche informazioni alle autorità Ue.

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