Corovavirus, bollettino del 9 gennaio: 19.978 casi e 483 morti

Aggiornamento sulla situazione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese. I dati riportati sono quelli diffusi dal Ministero della Salute.

Il bollettino di oggi 9 gennaio 2021, con gli aggiornamenti sulla situazione del Covid-19 in Italia.

Il bollettino del 9 gennaio

L’evoluzione della pandemia in Italia è monitorata regolarmente dal Ministero della Salute sul portale ufficiale. Il report divulgato ogni giorno riporta i dati riferiti alla situazione nazionale.

Dai dati si evidenzia la curva dei contagi e dei morti e la condizione degli ospedali italiani, con riferimento al numero dei pazienti sintomatici ricoverati nelle terapie intensive.

Un ulteriore dato utile per il monitoraggio riguarda il numero di tamponi eseguiti nelle 24 ore.

Di seguito tutti i dati ufficiali:

  • Nuovi Contagi: 19.978   contro i 17.633
  • Morti: 483 contro 620 di ieri
  • Pazienti ricoverati con sintomi: 2.453
  • Pazienti in terapia intensiva: 2.593
  • Guariti: 17.040 contro i 17.575
  • Tamponi:172.119 invece dei 140.267

Come appare dai dati, la curva dei nuovi casi è in aumento rispetto a ieri, cosi come quella riferita ai pazienti guariti è in leggero calo rispetto alla giornata di ieri. Il dato dei tamponi è in aumento rispetto a ieri.

Gli “effetti” del Vaccino: la previsione di Rezza

Il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, i occasione di una conferenza circa l’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid19, ha avuto modo di convenire:

“Le regioni stanno rispondendo molto bene alla vaccinazione e sta andando molto meglio che in altri Paesi”.

Paesi dove è meno sentita la cultura vaccinale. Per quanto ha sottolineato gli effetti non si potranno vedere a ‘breve tempo”.

In aggiunta a questo, ha spiegato che nella seconda fase è consigliabile che le persone fragili abbiano la vaccinazione nello stesso tempo degli anziani.

Dell’epidemia in corso Rezza ha definito il periodo:

“Siamo in un momento di grande incertezza, si sono fatti anche meno tamponi e meno test in questo periodo”.

Per quanto si possano definire questi giorni come un periodo caratterizzato da qualche incertezza, il direttore generale non lo identifica nella terza ondata, ma una graduale ripresa dell’epidemia.

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