Coronavirus Roma, 9 medici contagiati: brindisi in reparto per la laurea di una specializzanda

Avevano festeggiato la fine degli esami di una specializzanda, così hanno brindato e sono risultati positivi al coronavirus. È accaduto al Policlinico Umberto I di Roma.

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Nove medici del Policlinico Umberto I sono risultati positivi al coronavirus: avevano festeggiato insieme la fine degli esami di una specializzanda.

Contagio al Policlinico di Roma

Un episodio alquanto anomalo quello accaduto al Policlinico Umberto I di Roma. Come riporta anche Fanpage, nove, tra medici e specializzandi, sono risultati positivi al coronavirus.

I contagiati avrebbero festeggiato in reparto la fine degli esami di una specializzanda. Tra brindisi ed abbracci avrebbero quindi sottovalutato l’emergenza coronavirus in atto in Italia, finendo per contagiarsi l’un l’altro.

Un’indagine epidemiologica avrebbe fatto emergere quanto accaduto al Policlinico romano. I festeggiamenti in reparto si sono tenuti lo scorso 3 marzo, quando una specializzanda aveva voluto brindare insieme ai colleghi la fine dei suoi esami.

Dopo circa una settimana il personale sanitario è risultato positivo al virus. L’emergenza coronavirus ha già fortemente abbattutto il personale sanitario, visto che molti sono i medici che sono stati contagiati dai pazienti.

Il direttore Panella ammonisce il comportamento dei medici

I medici sono, ovviamente, quelli più esposti in questa situazione. Il direttore generale Vincenzo Panella ha pesantemente ammonito l’atteggiamento piuttosto leggero che il personale sanitario ha tenuto in una situazione già precaria.

“Quello del personale sanitario è stato un comportamento gravissimo, privo di prudenza”

ha sentenziato Panella.

È grave che chi ha avuto questa “leggerezza” siano proprio coloro che dovrebbero avere maggiore consapevolezza dei rischi.

Nel reparto in cui si sono verificati i contagi sono in corso altri accertamenti per verificare eventuali altri positivi, tra medici e pazienti. Il problema è ancor più grave perché molti di quei medici lavorano in struttire private e quindi non è facile ricostruire i loro spostamenti.

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