Coronavirus, muore il paziente più giovane del Lazio

Si spegne oggi il giovane Emanuele R. 34enne: la vittima del Coronavirus più giovane nel Lazio.

Il Covid19 non sembra volersi arrestare e continua a mietere un gran numero di vittime giorno dopo giorno.

La più giovane ha perso la sua battaglia contro il virus proprio questa mattina, spegnendosi nel policlinico di Tor Vergata. Il giovane Emanuele R. di soli 34 anni originario di Cave aveva la residenza a Roma e aveva contratto il virus all’inizio dell’epidemia. Ricoverato lunedì scorso per un aggravamento delle condizioni fisiche è stato sconfitto oggi, dopo sei lunghi giorni di lotta in terapia intensiva, dal coronavirus.

Il sindaco di Cave, Angelo Lupi, ha annunciato la triste scomparsa del concittadino Emanuele R. sulla pagina Facebook del Comune di Cave postando un sentito cordoglio:

“Apprendiamo, con profondo dolore, della notizia della scomparsa del nostro giovane concittadino Emanuele, residente a Roma, colpito dal Covid 19.
A nome di tutta la Città di Cave, siamo vicini ai familiari a cui si esprime sentito cordoglio.”

Il Sindaco e l’Amministrazione comunale

Non è ancora stato precisato se il giovane soffrisse già di patologie pregresse, certo è che il suo decesso ha scosso tutta la comunità:il coronavirus non è pericoloso solo per gli anziani, anche i soggetti giovani sono a rischio.

Risultati del Tampone fatto alle suore che lavorano al Vannini: esito Negativo

Sono negativi i risultati dei tamponi delle suore che prestano servizio al Vannini a Torpignattara.

Le suore del Vannini si erano sottoposte nei giorni scorsi al tampone a causa dei contatti avuti con le consorelle dell’Istituto delle Figlie di S.Camillo di Grottaferrata. Nell’istituto di Grottaferrata l’epidemia di coronavirus é scoppiata a inizio Marzo dopo il ritorno di alcune da Cremona, oggi l’istituto è tutt’ora in isolamento e le 60 suore contagiate in quarantena.

“Tutte le suore che lavorano come caposala all’Ospedale Madre Giuseppina Vannini sono risultate negative al tampone. A conferma che il cluster é focalizzato e isolato presso l’istituto di Grottaferrata posto sotto isolamento.Proseguiranno ora i tamponi ai contatti stretti delle suore. Voglio rivolgere un ringraziamento a tutti gli operatori e all’Ospedale Vannini al quale abbiamo chiesto di diventare un punto di riferimento nel contrasto al COVID-19”

Un sollievo per le autorità sanitarie questo esito negativo che scongiura un probabile focolaio indisturbato fra le consorelle del Vannini e i relativi pazienti.

Purtroppo, sempre nella struttura ospedaliera di Torpignattara, ci sono attualmente 5 operatori sanitari positivi, si teme per i pazienti. I lavoratori hanno richiesto perciò “tamponi per tutti” non solo per le suore ma anche a pazienti e altri operatori sanitari a causa della dichiarazione fatta da suor Bernadette Rossoni. La postulatrice dell’ordine ha confermato infatti che la prima sorella contagiata dell’istituto è stata portata direttamente al pronto soccorso del Vannini invece di seguire l’iter governativo-sanitario previsto.

Si attendono ora nuove misure cautelari.

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