Coronavirus in Europa, il primo contagio a gennaio in Germania: i dati emersi

Emergenza Coronavirus in Europa: il paziente zero è un 33enne tedesco

Prima dello scoppio dell’epidemia coronavirus in Italia il primo paziente risultato positivo al test virus cinese è stato un 33enne tedesco.

Il virus cinese gli è stato trasmesso da una collega di Shanghai che inizialmente non aveva accusato alcun sintomo.

Nonostante la situazione sia allarmante in Italia per lo scoppio dell’epidemia di coronavirus, il primo contagio è avvenuto in Germania.

Il paziente zero è un manager 33enne tedesco entrato in contatto con una collega di Shanghai durante un meeting aziendale a Monaco di Baviera.

La collega non aveva mostrato sintomi da coronavirus, ma ha cominciato ad accusarli subito dopo essere rientrata in Cina.

Questo è quanto scritto e riportato sul New England Journal of Medicine.

La trasmissione dell’infezione da coronavirus è avvenuta durante il periodo di incubazione, ovvero durante il meeting avvenuto tra il 20 e il 21 gennaio a Monaco di Baviera.

Il manager tedesco è entrato in contatto con la donna proprio in questi giorni e dal 24 gennaio ha iniziato ad accusare tosse e febbre molto alta.

L’uomo è rientrato subito a lavoro, la sua infezione è stata lieve.

La donna cinese ha infettato non solo il manager 33enne, ma altri tre lavoratori tedeschi della stessa ditta.

Epidemia coronavirus in Italia: discende dal paziente tedesco?

Individuato il paziente 0 in Europa, c’è da domandarsi se l’epidemia coronavirus in Italia discende da quello tedesco.

“Il virus italiano, indicato come CDG1/2020, sembra discendere, così come altri ceppi tra cui quello svizzero, finlandese, scozzese, brasiliano e messicano, proprio da quello tedesco originatosi nella Baviera, indicato come BavPat1/2020, o comunque avere un ‘parente comune’, ragionevolmente derivante dalla cinese sbarcata a Monaco”,

è questo quanto riportato da Insideover.

In questa fase di scoppio dell’epidemia da coronavirus, è probabile che ci saranno casi localmente limitati in Europa.

È quanto era già stato riportato dall’European Centre for Disease Control a seguito della crescita esponenziale dei casi di coronavirus in Cina.

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