Coronavirus, bollettino del 26 gennaio: 10.593 casi e 541 morti

Aggiornamento sulla situazione della pandemia da Covid-19 nel nostro Paese. I dati riportati sono quelli diffusi dal Ministero della Salute.

Il bollettino di oggi 26 gennaio 2021, con gli aggiornamenti sulla situazione del Covid-19 in Italia.

Il bollettino del 26 gennaio

L’evoluzione della pandemia in Italia è monitorata regolarmente dal Ministero della Salute sul portale ufficiale. Il report divulgato ogni giorno riporta i dati riferiti alla situazione nazionale.

Dai dati si evidenzia la curva dei contagi e dei morti e la condizione degli ospedali italiani, con riferimento al numero dei pazienti sintomatici ricoverati nelle terapie intensive.

Un ulteriore dato utile per il monitoraggio riguarda il numero di tamponi eseguiti nelle 24 ore.

Di seguito tutti i dati ufficiali:

  • Nuovi Contagi:10.593 contro i 8.562
  • Morti: 541 contro 420 di ieri
  • Pazienti ricoverati con sintomi:-9.213
  • Pazienti in terapia intensiva: 2.372
  • Guariti: 19.596 contro i 16.787
  • Tamponi: 257.034 invece dei 143.116

Come appare dai dati, la curva dei nuovi casi è in  aumento rispetto a ieri, cosi come quella riferita ai pazienti guariti è in crescita rispetto alla giornata di ieri. Il dato dei tamponi è in aumento rispetto a ieri.

Vaccini, lo scenario attuale

Ritardi nelle consegne, penali che non sono automatiche, e scattano solo a fine trimestre, sul tema dei vaccini ci troviamo di fronte a un vero salto ad ostacoli.

In merito all’argomento il farmacologo Silvio Garattini ha fornito alcune ipotesi per rendere più celere la campagna vaccinale.
Si legge su ilFattoQuotidiano, quanto detto dal presidente dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano:

“Dobbiamo usare tutti i mezzi possibili”

Ad esempio, afferma il farmacologo Garattini, occorre chiedere a chi può di collaborare allo sviluppo della ricerca.

In questo caso bisognerebbe mettere in campo un gruppo di esperti che guardino, agli oltre 60 candidati vaccini nelle fasi più avanzate di sviluppo.

Esperti che con la competenza necessaria potrebbero valutare quali saranno pronti per primi, in modo da prenotare il giusto numero di dosi.

La Francia sta pensando di cercare di produrre in patria il vaccino Pfizer-Biontech, utilizzando gli stabilimenti Sanofi.
In Italia si potrebbe accelerare la fase 3 del vaccino italiano, quello di ReiThera.

Considerata forse una tra le soluzioni estreme pensare di produrre il vaccino russo come ha fatto la Germania dopo aver ricevuto il via libera dell’Ema.

Inoltre in presenza di fattori gravi legati alla salute pubblica, l’Europa, e quindi anche l’Italia può pretendere la licenza del farmaco per produrlo da sé in grosse quantità.

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