Conte: “Il Governo non ha mai autorizzato la riapertura delle discoteche”

L’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiega nel corso di un’intervista la sua posizione in merito alla riapertura delle discoteche.

Conte DiscotecheNegli ultimi giorni è scaturita una vera e propria polemica riguardante la riapertura delle discoteche. Una rabbia dettata dalla possibilità di nuovi contagi che andrebbero a vanificare quanto di buono fatto finora da tutta la Nazione. Ad illustrare la posizione del Governo sulle discoteche ci ha pensato il premier Giuseppe Conte.

Conte ha toccato diversi argomenti nel corso dell’intervista

Quest’ultimo è tornato a parlare in un intervista dopo una piccola pausa presa nei giorni di Ferragosto. Ad ospitare le parole di Conte i due giornalisti del Fatto Quotidiano, Salvatore Cannavò e Marco Travaglio.

Il primo argomento trattato nel corso dell’intervista riguarda la scuola, uscita completamente rivoluzionata dalle norme post covid-19.

“Abbiamo investito nella scuola oltre 2,9 miliardi di euro solo per la riapertura di settembre, i lavoro di edilizia scolastica, l’affitto di nuovi spazi, i patti di comunità e le varie attrezzature. Stiamo profondendo il massimo impegno per garantire il rientro a scuola in condizioni di massima sicurezza”.

Alcune Regioni avrebbero autorizzato l’apertura delle discoteche

Riguardo le discoteche molto più netta la posizione del premier. Quest’ultimo, infatti, ha sempre trovato una mossa “azzardata” la riapertura delle sale da ballo.

“Il governo non ha mai autorizzato l’apertura delle discoteche. Abbiamo sempre ritenuto impensabile che in una discoteca si possano mantenere distanze e indossare le mascherine. Alcune Regioni, tuttavia, hanno voluto adottare protocolli sanitari ritenendoli compatibili con la riapertura delle discoteche. Abbiamo lasciato fare per alcuni giorni, ma quando abbiamo constatato che la curva epidemiologica rischiava di risalire siamo intervenuti e in Conferenza delle Regioni abbiamo, ancora una volta, dato tutti prova di grande collaborazione, convincendo anche i presidenti regionali più riluttanti a disporre la chiusura.”

Infine, all’interno dell’intervista si è discusso sulla possibilità di usare i soldi del MES per le spese sanitarie legate al coronavirus. Su questo punto Conte si è dimostrato molto diplomatico, ricordando che sono pur sempre soldi in prestito.

 

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