Cile, i cormorani costruiscono i nidi con rifiuti di plastica: rischiano di restare soffocati

I materiali utilizzati un tempo, come alghe e guano sono stati rimpiazzati dai rifiuti di plastica.

cormorano nido palstica

Il rischio è che però gli animali soffochino ingerendo pezzetti di questi materiali.

Nidi con i rifiuti di plastica

Nidi con sacchetti di plastica, scarti di bottiglie e teloni industriali: è il drammatico quadro che emerge da alcune foto scattate ai cormorani in Cile, vicino al deserto di Atacama.

Si tratta di una zona in cui vive la colonia di uccelli più inquinata del mondo. Una situazione a dir poco drammatica che fa emergere ancor di più la necessità di porre un freno all’inquinamento ambientale, soprattutto dei mari.

Il fatto che questi siano pesci subacquei, fa ipotizzare che raccolgano i rifiuti dal fondo del mare. I cormorani non utilizzano più piume, alghe e guano per costruire i loro nidi, ma residui di plastica.

A lanciare l’allarme è Ana García-Cegarra, professoressa di biologia all’Università di Santo Tomás Antofagasta. Come riferisce anche Tgcom24, da uno studio effettuato proprio dalla biologa cilena è emerso che almeno l’80% dei nidi in quella zona aveva un componente di plastica.

I rischi per gli uccelli

Il danno che gli uccelli possono subire da quest’utilizzo improprio è duplice: rischiano, infatti, non solo di restare soffocati ma anche impigliati, morendo quindi di fame per non riuscire a liberarsi.

Proprio in quell’insediamento cileno, i ricercatori hanno trovato sacchetti di plastica, che già da 2 anni sono stati banditi dal Paese, ma restano comunque diffusi tra i piccoli commercianti.

Il cormorano comune è un uccello acquatico, simile ad una specie di corvo dei mari. La testa ed il collo sono di colore scuro e di grande dimensione, il becco è a forma di uncino.

Questi uccelli, estremamente socievoli, vivono insieme in colonie e sono diffusi, soprattutto, nell’Eurasia e Australasia.

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