Cile: agente di polizia uccide un giovane giocoliere, gli aveva chiesto i documenti

Panguipulli nella parte meridionale del Cile, un agente di polizia ha sparato ad un giovane giocoliere per strada.

Agente di polizia spara più volte ad un giocoliere uccidendolo.

La folla che ha assistito inferocita incendia il Comune.

Ucciso per strada

La vicenda ha avuto luogo a Panguipulli in un piccolo villaggio nella parte meridionale del Cile.

Un agente di polizia ha sparato ad un giovane giocoliere il quale in stando alle dichiarazioni che sono seguite, si sarebbe rifiutato, dopo una richiesta formale da parte dell’agente, di mostrare i documenti di riconoscimento.

Quello che ne è scaturito dopo è stato originato per l’indignazione, che l’omicidio dall’apparenza inspiegabile ha fomentato nella folla di persone, che ha assistito alla tragedia.

La folla imbestialita infatti ha dato alle fiamme l’edificio sede del Comune.

Giocoliere di professione

Francisco Andrés Martínez Romero era un giovane di 27 anni, che aveva l’abitudine di trasferirsi ogni anno in estate d’estate dalla capitale cilena dove aveva la sua abitazione a Panguipulli.

In questo piccolo paesino Romero si guadagnava da vivere eseguendo gli esercizi di un’antica arte circense: la giocoleria.

Il giocoliere nelle strade faceva volteggiare, dalle scimitarre a semplici giocattoli o oggetti dell’artigianato del luogo.

L’incontro con un gruppo di Carabineros in servizio di sicurezza, ieri sera è stato fatale al giovane. La polizia cilena ha chiesto a Martínez di poter prendere visione dei suoi documenti.

Quando l’uomo ha risposto che non li aveva in quel momento, ma che ricordando il numero della carta d’identità poteva fornire quello, gli agenti gli hanno risposto che avrebbero dovuto condurlo al commissariato.

Come si legge sull‘Ansa.it, e secondo quanto riferito da un testimone il giocoliere, opponendo resistenza ai poliziotti ha impugnato una delle scimitarre e l’avrebbe brandita verso un agente, il quale per timore di essere colpito ha estratto la pistola di ordinanza dalla fondina.

Il poliziotto prima ha esploso dei colpi al suolo, poi alle gambe del giovane e infine al petto, uccidendolo.

Dopo quanto accaduto alcuni residenti hanno manifestato per protestare contro quello che  è stato visto come “un omicidio deliberato” da parte della polizia. I manifestanti erano talmente inferociti che hanno dato fuoco all’edificio comunale.

I vertici dei Carabineros hanno affermato che l’agente Juan Guillermo González avrebbe in realtà agito per legittima difesa. Tuttavia un magistrato ne ha richiesto la carcerazione preventiva, ora è accusato di “omicidio con arma da fuoco”

 

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