Cesare Battisti, confermato l’ergastolo all’ex terrorista: “Impugneremo la sentenza”

Cesare Battisti sconterà l’ergastolo come da decisione odierna della Corte D’Assise di Milano, ma gli avvocati sono pronti ad impugnare la sentenza

Cesare Battisti
Cesare Battisti

La pena definitiva di Cesare Battisti è stata confermata in ergastolo, ma i difensori seguiranno una linea diretta.

La conferma dell’ergastolo a Battisti

La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato l’ergastolo per l’ex terrorista, condannato per quattro omicidi e 37 anni di latitanza.

La richiesta della difesa di commutazione della pena, come descritto in questo nostro articolo, non è stata accolta – dichiarando più volte di valutare l’accordo con l’Italia.

Un accordo che è stato scritto e valutato, ma che non trova spazio visto le circostanze in essere tra i due Paesi. Per questo motivo la commutazione non potrà essere presa in considerazione. 

La difesa si ritiene pronta ad impugnare la sentenza:

“se non si condividono si impugnano”

Così l’avvocato Davide Steccanella ha commentato dopo la pronuncia della pena, anche se i giudici hanno lasciato una piccola porta aperta evidenziando che:

“la pena non è ostativa alla richiesta dei benefici penitenziari”

Permessi e richieste straordinarie

L’ex terrorista potrà chiedere permessi fra tre anni e mezzo, considerando il suo precedente passato in carcere.

Questo significa che i suoi sei anni e mezzo servono per la richiesta di benefici – permessi premio – in un tempo molto ridotto in confronto agli altri, così da risultare in totale dieci anni di carcere totali.

In evidenza, i giudici di Milano hanno segnalato che spetta proprio alla Magistratura di sorveglianza confermare previa valutazione, quando l’ex terrorista potrà godere dei suoi benefici.

Impostazioni privacy