Cassa integrazione: la pagherà direttamente l’INPS per ridurre i tempi?

Cassa Integrazione: più poteri all’INPS per ridurre i tempi negli accrediti

Nel Decreto Rilancio potrebbero esserci novità sulla Cassa Integrazione in deroga visto che la maggior parte dei lavoratori non ha ancora percepito un euro.

Il Ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia ha spiegato che per ricevere gli accrediti della Cassa Integrazione in deroga occorrono fino a 5 mesi.

Si tratta di un periodo di tempo troppo lungo dato che, in questo periodo di difficoltà, occorre anticipare gli accrediti.

Dunque, da questo scenario occorre ridurre i tempi e snellire la trafila burocratica. Per questo, è necessario attribuire maggiori poteri all’INPS.

Sarebbe l’Istituto di Previdenza guidato da Pasquale Tridico, infatti, a pagare direttamente la cassa integrazione in deroga, senza che vengano inoltrate le domande alle Regioni.

In questo modo si ridurrebbero i tempi e la cassa integrazione verrebbe erogata immediatamente.

Decreto Rilancio: più poteri all’INPS nel pagare la Cassa Integrazione in Deroga

I ritardi nei pagamenti della Cassa Integrazione dimostrano che c’è troppa burocrazia e i tempi di elaborazione delle domande sono inadeguati rispetto alle esigenze dei lavoratori.

Come confermato da Francesco Boccia si sta valutando la possibilità di autorizzare l’INPS al pagamento diretto della cassa integrazione in deroga, senza “transitare” dalle Regioni.

Sul ritardo nei pagamenti della Cassa Integrazione è intervenuto anche il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, la quale ha sottolineato l’impossibilità nel gestire la mole di domande secondo le attuali procedure.

Attribuendo maggiori poteri all’INPS la cassa integrazione in deroga verrebbe accreditata in un massimo di 60 giorni.

In ogni caso anche se si “saltasse” le Regioni, si dovrebbe comunque attendere i tempi “tecnici” per vedersi accreditata la Cassa Integrazione in Deroga.

Si dovrebbe attendere fino ad un mese prima che l’INPS provveda ad elaborare la domanda e a procedere con l’accredito ai lavoratori.

Come spiegato da Boccia,

“la nuova procedura non potrà essere applicata per le richieste di CIGD in corso”.

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