Caso Vannini, archiviata indagine su pm: “Nessun danno ingiusto”

E’ arrivata l’archiviazione per la pm che seguì il caso Vannini, era stata disposta dal Ministro Bonafede, ecco le motivazioni.

Caso Vanini, archiviata posizione pm D'Amore
Marco Vannini

Secondo i giudici le indagini sul caso Vannini furono complesse e accurate, si attende ora il nuovo processo d’appello

L’indagine sulla pm del caso Vannini archiviata: le motivazioni

Era stato il ministro della Giustizia Bonafede a richiedere una valutazione rispetto all’operato della pm che si era occupata del caso Vannini.
Oggi è arrivata la risposta del Csm: la posizione della pm di Civitavecchia Alessandra D’Amore è stata archiviata.

“Non solo non sono state omesse le doverose attività di indagine, ma nessun danno ingiusto è stato arrecato ai parenti delle vittime”

Il Csm motiva tale affermazione con la completezza delle prove:

“Il materiale probatorio offerto ai collegi giudicanti di primo e secondo grado era completo e idoneo”.

Ha dichiarato Maria Elena Vincenzi come riporta La Repubblica.

Anche l’avvocato dei Vannini ha sempre sostenuto l’operato della Pm di Civitavecchia.

Processo d’appello bis: le tappe

Il processo per l’omicidio di Marco Vannini avvenuto la notte del 18 maggio 1015 ha coinvolto profondamente l’opinione pubblica, scossa dalla vicenda della morte del giovane di Ladispoli.
A indignare tutti sono state le condanne per la famiglia Vannini, ritenuta responsabile dell’atroce morte di Marco.

Se nel processo di primo grado infatti i giudici avevano condannato Antonio Ciontoli a 14 anni, nel processo d’appello la pena era stata ridotta a 5, derubricando il reato da omicidio volontario a colposo. Per gli altri componenti della famiglia Ciontoli, Martina, Federico e la mamma Maria, solo 3 anni.

La costanza della famiglia Vannini però con mamma Marina in testa, sostenuta da moltissime persone, ha permesso che le sorti del processo cambiassero.
Lo scorso 7 febbraio la Cassazione ha di fatto annullato il processo d’appello: sarà tutto da rifare dunque per arrivare alla verità.

La Cassazione ha espressamente definito come responsabili della morte di Marco tutti i componenti della famiglia Ciontoli, che con il loro operato hanno ritardato intenzionalmente i soccorsi.
Il nuovo processo d’appello è dunque iniziato l’8 luglio: nella prima udienza Federico Ciontoli ha ribadito la sua posizione indignando mamma Marina ma svelando anche particolari inediti.

Le prossime udienze dell’appello-bis per la morte di Marco Vannini daranno finalmente verità e chiarezza alla vicenda?

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