Caso Mario Biondo, indagini prorogate per sei mesi: la conferma del Gip

I lati oscuri nella terribile vicenda del caso Mario Biondo portano il Gip a disporre una proroga di altri sei mesi per le indagini.

Caso Mario Biondo, indagini prorogate per sei mesi: il Gip non crede al suicidio

Il caso di Mario Biondo non convince e viene accordata una proroga sulle indagini per altri 6 mesi.

I lati oscuri sul caso del cameraman palermitano

Il Gip Roberto Riggio ha deciso di prorogare le indagini sul caso del cameraman trovato senza vita a Madrid il 30 maggio 2013, per altri sei mesi.

Lo scrive il quotidiano Repubblica, dove si evidenzia che i Gip ha acocolto l’opposizione della famiglia l’uomo in merito alla possibile archiviazione del caso come suicidio, grazie anche a nuove prove che sono state prodotte dai legali della famiglia della vittima.

Un mistero che si alimenta anno dopo anno e nonostante tutto, la sua morte possiede dei lati oscuri. Ricordiamo che sin dal principio questo caso è stato definito dalla polizia spagnola come di suicidio con impiccagione da parte di Biondo. Una indagine che si è svolta di fretta e chiusa immediatamente: è stata la sua famiglia a non credere che il figlio avrebbe potuto compiere un gesto simile (soprattutto alla luce di posizione del corpo e dinamiche) battendosi al fine che giustizia fosse fatta quanto prima possibile.

La complessa battaglia porta a luglio del 2020 quando i genitori hanno presentato opposizione in merito all’archiviazione delle indagini.

La proroga di sei mesi

Ora che il Gip ha accolto l’opposizione ci sono altri sei mesi per poter indagare su questa morte sospetta e che presenta ancora dei punti non chiari. Il sito de Le Iene riporta le parole del Gip che ha evidenziato:

“queste contraddizioni non consentono di poter condividere l’esito al quale sono pervenuti sia l’autorità giudiziaria spagnola e sia l’ufficio del pubblico ministero ovvero che mario biondo si sia suicidato”

Ora è il momento di analizzare e dare luce ai punti oscuri, anche in vista delle nuove prove in mano agli avvocati.

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