Caronia, la versione degli operai sull’incidente: “Scoppiati gli pneumatici”

Gli inquirenti hanno vagliato il resoconto dell’incidente tra il furgone e la Opel di Viviana e Gioele, avvenuto il 3 agosto a Caronia.

Caronia: la versione degli operai sull'incidente
Viviana Parisi, i segni dell’incidente

Per la Procura la versione degli operai sarebbe plausibile, per la famiglia è stato il furgone ad impattare l’auto di Viviana nella galleria a Caronia.
Intanto è giunta a Daniele Mondello la richiesta di risarcimento.

L’incidente in galleria: il punto chiave delle indagini sul giallo di Caronia

Ormai è chiaro, l’incidente nella galleria Pizzo Turda sulla A20 Messina-Palermo non è stato di poco conto come inizialmente si era pensato.
Risulta sempre più plausibile che proprio in quell’impatto sia da ricercare il momento in cui tutto è cambiato.

Una sorta di sliding doors come hanno ipotizzato vari esperti come ha spiegato anche Meluzzi a Quarto Grado.
Forse proprio l’impatto ed il quadro di paura e senso di colpa derivatone potrebbero aver fatto precipitare la condizione psicologica di Viviana.

Gli inquirenti hanno messo al vaglio la versione dei due operai di una ditta di manutenzione che viaggiavano sul furgoncino bianco che si è scontrato con l’auto di Viviana.

“Abbiamo sentito lo stridio di una frenata e subito dopo un urto violento sullo sportello anteriore. Abbiamo sbandato e urtando il marciapiede sono scoppiati gli pneumatici”

Secondo quanto riferiscono i periti della Procura dalla ricostruzione emergerebbe che l’impatto è avvenuto al chilometro 117.

Il perito nominato dalla famiglia, Giuseppe Monfreda da una versione ben definita come riporta Fanpage.

“Possiamo stimare che la vettura procedesse a cento chilometri orari e il furgone a 80-90 chilometri, per qualche tempo i due veicoli sarebbero rimasti agganciati tra loro”

Tutti sono concordi con il fatto che lo scontro sia stato più violento di quanto detto: potrebbe aver causato la morte del piccolo Gioele che non viaggiava sul seggiolino?

Lo sfogo di Daniele: “Non so come sono morti”

La famiglia ed il marito di Viviana e padre di Gioele di soli 4 anni non si da pace poiché dopo più di un mese ancora troppe sono le ombre che si annidano sul caso.

“Non riesco a capire come gli operai dopo l’incidente, invece di occuparsi di mia moglie e mio figlio, si siano occupati del traffico”

Da quanto riferito dai due uomini infatti, uno di loro dopo l’incidente si occupava di fermare il traffico mentre l’altro avrebbe visto Viviana allontanarsi ma non l’avrebbe fermata.

Nel frattempo proprio negli scorsi giorni sarebbe stato recapitato a Daniele la richiesta dell’assicurazione per avere il risarcimento riguardo l’incidente.

“È passato un mese e ancora non so come sono morti”

E’ il grido disperato di papà Daniele Mondello.

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