Carlo Conti ‘In barella con la gamba rotta e il gesso’: l’incidente il giorno della Maturità

Carlo Conti è uno dei conduttori più amati proprio le sua sincerità. Il conduttore di Tale Quale show ha raccontato dell’incidente prima della maturità

Carlo Conti, il giorno della maturità ingessato
Carlo Conti

Il conduttore di Tale Quale show Carlo Conti ha una caratteristica che lo distingue dai suoi colleghi: l’umiltà. Ed è proprio con questa e una gran dose di sincerità che il conduttore ha raccontato cosa successe il giorno della Maturità.

Carlo Conti in barella il giorno della Maturità

Il conduttore di Tale Quale show ha raccontato senza troppi problemi il giorno più importante della sua adolescenza: la maturità. Un giorno particolare per tutti, ma per lui un po’ di più. Il conduttore, infatti, ha ammesso di aver avuto una disavventura, un piccolo incidente poche ore prima dell’esame che l’ha costretto a sostenere gli orali in barella. Insomma, una brutta vicenda:

“In quel lontano giugno 1980 mi ruppi una gamba e andai all’esame di Maturità in barella perché ingessato”.

Il presentatore ha voluto raccontare questo indimenticabile giorno in un’intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni:

“La sera prima degli esami la mia unica preoccupazione fu la puntualità dell’ambulanza che la mattina sarebbe venuta a prendermi per portarmi a scuola”.

Conti: maturità in barella, ma con il massimo dei voti

Questo incidente però non gli ha permesso di mancare ai suoi impegni. Carlo Conti, infatti, è riuscito comunque a prendere il massimo dei voti: 60 su 60. Con una buon a dose di ironia commenta così il voto della sua maturità:

“Per la cronaca, mi diplomai con 60 su 60, ma non ho mai capito se per merito della mia preparazione o per la compassione dei professori che mi videro in barella. O, aspetto non trascurabile, per la puntualità dell’ambulanza!”.

Un messaggio che sicuramente ha contribuito ad infondere coraggio ai maturandi. Un po’ di ironia è d’obbligo in ore di tensione, paura e incertezza. Agli esami non si è mai preparati, perché non si è mai preparati alla vita e alle sue imprevedibili sfumature.

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