Campania: il Governatore De Luca non sigla l’intesa con il Governo

Campania, De Luca frena sull’apertura delle attività

Nel “braccio di ferro” tra Governo e Regioni il Governatore della Campania De Luca attende a firmare l’ordinanza di riapertura delle frontiere e preferisce attendere il 2 giugno.

De Luca ricorda che

“c’è un clima di confusione: dovremo aprire domattina, ma noi non apriamo né i ristoranti, né i pub, né altro per serietà”.

È necessario interloquire con gli addetti del settore per prepararli alla sanificazione.

Inoltre, è necessario che pub e ristoranti si procurino pannelli di divisione. Dunque, ristoranti e pub non apriranno dal 18 maggio.

“La Campania è la Regione d’Italia che ha meno risorse fra tutte le Regioni nel fondo sanitario nazionale”,

ha sottolineato De Luca.

La Regione Campania riceve 45 euro in meno rispetto ad un cittadino veneto e 40 euro in meno rispetto ad un lombardo.

“La Campania viene rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale”,

sottolinea il Governatore.

Inoltre, la stessa Campania ha ricevuto da Consip un quarto dei tamponi arrivati in Veneto e 1/3 di quelli arrivati nel resto d’Italia.

“Il nostro obiettivo è riaprire tutto, ma non immediatamente per farlo per sempre. Non c’è tempo entro lunedì.

Credo sia il caso di farlo da giovedì.

Con le attuali linee guida aprirebbe solo il 70% dei ristoranti, ma vogliamo farlo con il 90%”,

sottolinea De Luca.

Si vuole puntare ad avere una distanza non di 2 metri, ma di 1 metro tra un tavolo e l’altro. Inoltre, è necessario tenere separati i tavoli da pannelli di vetro e plexiglass.

Campania, certa la chiusura dei confini regionali

Rimane ferma la chiusura dei confini regionali:

«Almeno per questo mese, fino a fine maggio, manterremo l’impedimento a entrare in Campania dalle regioni del Nord, ma anche da parte di altre regioni»,

ha sottolineato De Luca.

Per tutto il mese di maggio la mobilità tra regione e regione è bloccata, salvo per motivi di lavoro, salute e urgenze.

Il pericolo dell’esodo dal Nord è ancora vivo:

«Dal 4 maggio a oggi sono arrivate quasi 25mila persone e non sappiamo ancora quale sarà l’evoluzione dal punto di vista del contagio».

 

 

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