Brexit, Johnson stringe i tempi per terminare accordi UE: 15 ottobre ultima data

Johnson velocizza i tempi per accordi con l’UE: non si andrà oltre il 15 ottobre per trovare un’intesa. L’alternativa è Brexit senza accordi.

Johnson stringe i tempi per accordi UE
Boris Johnson

Il premier britannico Boris Johnson fissa un termine ultimo anticipato rispetto le previsioni per trovare un accordo definitivo con l’UE.

Dopo lo stallo di questi mesi Johnson vuole darci un taglio e ha dato poche settimane di tempo all’Europa per trovare un intesa altrimenti ci sarà una Brexit senza accordi.

Johnson accelera tempistiche per accordi UE

L’Unione Europea, dopo la Brexit del 31 gennaio, è composta da 27 nazioni. Dopo 40 anni di appartenenza da parte della Gran Bretagna all’UE ha deciso di uscirne quasi 4 anni fa.

Il 31 dicembre prossimo, dopo 11 mesi dall’uscita dagli accordi, il Regno Unito lascerà anche il mercato unico e l’unione doganale con il resto dei paesi facenti parte UE.

Al momento il primo ministro britannico ha preso la sua decisione di linea dura contro l’Europa definita dalla Francia irrealistica e surreale vista l’attuale situazione globale.

I successivi colloqui commerciali post-Brexit con l’UE dovranno essere tutti conclusi entro il 15 ottobre secondo Johnson, pena Brexit senza accordi.

Era prevista una data più elastica ma ora le cose sono diverse.

L’uscita della Gran Bretagna dall’Europa senza accordi è a detta di Johnson:

un buon risultato per il Regno unito

Ha poi precisato che un accordo con i negoziatori dell’Unione Europea potrebbe essere realizzabile solo se saranno disposti ad avere ripensamenti sulle loro attuali posizioni.

Ha inoltre impartito al negoziatore britannico David Frost di abbandonare i negoziati se il problema dei sussidi pagati dalla Gran Bretagna non viene risolto.

Dall’altro lato c’è l‘UE che accusa la Gran Bretagna di non metterci abbastanza serietà e impegno.

Come specificato sulla Repubblica, se non ci sarà un accordo è chiaro che il 2021 porterà con sé tariffe dazi e molte barriere economiche tra Regno Unito e UE.

Chiaramente la Gran Bretagna, senza il sostegno del suo più grande partner commerciale, dovrà impegnarsi molto nell’anno che verrà e non solo.

Johnson ha dichiarato che:

il paese dovrà impegnarsi molto anche se ci fosse un accordo con l’UE come quello australiano

La speranza che di trovare un accordo post-Brexit entro l’estate è oramai svanita e per questo motivo il primo ministro inglese ha deciso di stabilire una data più vicina per la conclusione degli accordi.

Ottavo round di negoziati fondamentali

I funzionari dell’Unione Europea sono convinti che i colloqui che si terranno a Londra nella settimana del 7 settembre potranno fare la differenza in questa situazione oramai in stallo da mesi.

In questa settimana gli incontri tra Frost e Barnier saranno decisivi: si potrà finalmente capire se lo scenario di una Brexit senza accordi può essere finalmente escluso.

Micheal Barnier, negoziatore per l’UE, non è fiducioso e crede che la speranza di trovare accordi con la Gran Bretagna sia oramai affievolita a causa dei risultati inconcludenti del periodo estivo.

Per l’Unione Europea un ragionevole accordo dovrebbe essere raggiunto prima di novembre affinché l’approvazione parlamentare e l’esame legale abbiano tempo sufficiente per esaminarlo.

Johnson ha però accorciato i tempi definendo come termine ultimo per concludere il 15 ottobre 2020.

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