Brexit: al Regno Unito è già costata 200 miliardi di sterline

Brexit: crescita economica è scesa a circa l’1% dal 2%

La Brexit è destinata a costare al Regno Unito più del totale dei pagamenti al bilancio dell’Unione europea negli ultimi 47 anni, secondo uno studio condotto da Bloomberg Economics.

Bloomberg ha confermato che il costo sostenuto dai britannici per dire definitivamente addio alla Gran Bretagna ha già raggiunto £ 130 miliardi.

L’economista Dan Hanson ha sottolineato che entro la fine dell’anno 2020 dovranno essere sostenuti oltre 70 miliardi di sterline.

La fiducia delle imprese e gli investimenti nel Regno Unito sono notevolmente diminuiti dal voto dell’anno 2016.

La Brexit dovrebbe costare al Regno Unito oltre 200 miliardi di sterline: l’analisi, condotta dall’economista Dan Hanson, ha rilevato che l’incertezza dello scenario macroeconomico ha causato un ritardo della crescita economica del Regno Unito rispetto a quella di altri paesi del G7 dal voto del 2016.

Brexit: l’economia britannica è cresciuta meno

Ciò significa che l’economia britannica ha raggiunto un trend di crescita di meno del 3% rispetto a quella che sarebbe stata se il Regno Unito non avesse votato per lasciare l’UE.

I dati dell’House of Commons Library hanno fissato il contributo totale previsto per il Regno Unito al bilancio dell’UE dal 1973 al 2020 a £ 215 miliardi dopo l’adeguamento inflattivo.

Ciò significa che il costo della Brexit dal 2016 potrebbe presto eclissare il costo totale dei pagamenti del bilancio dell’UE, che sono stati alla base della campagna Leave per Brexit.

La fiducia e gli investimenti delle imprese sono diminuiti e la crescita economica è scesa a circa l’1% dal 2%.

“Mentre il Regno Unito viene a patti con le sue nuove relazioni commerciali con l’UE e affronta la sfida della produttività che ha ostacolato la crescita dalla crisi finanziaria, è probabile che il costo annuale della Brexit continui ad aumentare”,

ha affermato l’economista Hanson.

Brexit ad ogni costo

Il PIL avrebbe potuto essere superiore del 2,9% rispetto ai livelli attuali.

A stimarlo è Standard & Poor’s in un recente studio che calcola gli effetti sull’attività economica derivanti dalla svalutazione della sterlina e dall’aumento dell’inflazione.

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