Bonus POS: cos’è, a chi spetta e Codice Tributo

E’ stato rilasciato dall’Agenzia delle Entrate il nuovo codice tributo del Bonus Pos.

Bonus POS

Questo bonus, introdotto dal decreto Fiscale n. 124/2019 (art. 22, comma 1), riconosce un credito d’imposta del 30% sulle commissioni addebitate per i pagamenti elettronici (carte, bancomat, altri strumenti tracciabili). Le commissioni si riferiscono a cessioni di beni e prestazioni di servizi.

L’istituzione del nuovo codice è stata resa nota dall’AdE tramite risoluzione n. 48 / E del 31 agosto 2020.

Il bonus, da utilizzare in compensazione tramite modello F24, verrà riconosciuto dal 1° luglio 2020 ai titolari di partita IVA con compensi o ricavi non superiori a 400mila euro.

Scopriamo tutti i dettagli di questo incentivo che punta a favorire l’utilizzo di pagamenti elettronici.

Bonus Pos: cos’è, a chi spetta

Il Bonus Pos è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2020. Cos’è?

E’ un credito d’imposta rivolto agli esercenti sui costi sostenuti per i pagamenti elettronici, i Pos (acronimo del termine inglese ‘point of sale‘, tradotto in punto vendita).

Potranno accedere a questa agevolazione fiscale i titolari di partita IVA con volume d’affari inferiore a 400.000 euro (riferito al 2019). I beneficiari potranno usufruirne a partire dal 1° luglio 2020.

Il credito d’imposta è fissato al 30% sulle commissioni addebitate per i pagamenti con bancomat, carte di credito, prepagate, ecc.

E’ utilizzabile soltanto in compensazione, dal mese successivo a quello in cui sono state effettivamente sostenute le spese.

Chi intende usufruire del credito d’imposta, dovrà comunicare all’AdE tutti i dati necessari per la verifica dell’ammissibilità al Bonus Pos.

Bonus Pos: dettagli sul nuovo codice tributo per il modello F24

In fase di compilazione del modello F24, sarà necessario indicare il codice tributo 6916 per compensare il credito riconosciuto del 30%.

Il codice 6916 viene denominato “Credito d’imposta commissioni pagamenti elettronici – art. 22, DL 26 ottobre 2019, n. 124”.

Con la risoluzione n. 48/E/2020 l’Agenzia delle Entrate ha fornito istruzioni dettagliate in merito.

Questo nuovo codice tributo compare nella sezione ‘Erario’ presente nella colonna ‘Importi a credito compensati‘.

Se il contribuente deve, al contrario, riversare l’agevolazione fiscale, dovrà considerare il codice tributo 6916 posto nella colonna ‘Importi a debito versati‘.

I campi ‘mese di riferimento’ (00MM) e ‘anno di riferimento’ (AAAA) riguardano mese e anno in cui è stata effettivamente addebitata la commissione oggetto del credito d’imposta.

L’importo del Bonus POS viene riconosciuto in base ai dati trasmessi dai prestatori dei servizi di pagamento, i quali comunicano all’Agenzia delle Entrate la lista delle transazioni effettuate dal titolare della partita IVA con relative commissioni addebitate.

Bisognerà indicare il credito utilizzato nella dichiarazione dei redditi relativa sia al periodo d’imposta di maturazione del credito sia nelle dichiarazioni riferite a successivi periodi d’imposta fino all’anno in cui si concluderà l’utilizzo.

Ricordiamo che il contribuente è tenuto a presentare il modello F24 per via telematica tramite i servizi resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate, pena lo scarto dell’operazione di versamento. Attenzione, quindi: il modello F24 va presentato esclusivamente tramite servizio telematico.

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