Lavoro Domestico: in arrivo il Bonus Colf e Badanti?

Bonus Colf e Badanti: le misure che potrebbero essere contenute nel Decreto Aprile

Per adesso tra le misure di sostegno economico varate dall’Esecutivo il lavoro domestico è rimasto escluso.

Dai dati aggiornati sono ben due milioni di lavoratori (tra regolari e in nero) occupati nel settore del lavoro domestico.

Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 il lavoro domestico rimane privo di sostegno da parte del Governo, il quale si è limitato a differire il versamento dei contributi per il primo trimestre del 2020 al 10 giugno.

Nel Decreto di Aprile, che slitterà molto probabilmente a maggio, potrebbero esserci delle interessanti novità per i lavoratori domestici.

Sarebbe allo studio la possibilità per colf e badanti di percepire un’indennità di 600 euro in caso di lavoro full time e 400 euro in caso di part time.

Il Bonus Colf e Badanti verrebbe erogato tramite una cassa integrazione in deroga semplificata, e potrebbero usufruirne solo i lavoratori domestici con regolare contratto di lavoro.

Bonus Colf e Badanti: chi avrebbe diritto?

Per richiedere il Bonus Colf e Badanti è necessario essere lavoratori domestici rimasti senza reddito a causa dell’emergenza coronavirus.

Anche per i Colf e Badanti “irregolari” possono richiedere un assegno da 400 euro come misura economica di sostegno.

Colf e Badanti: come gestire il rapporto di lavoro durante l’emergenza Covid-19?

È possibile sospendere il rapporto di lavoro con Colf e Badanti ricorrendo ad assenze retribuite o non retribuite, a periodi di ferie o anticipazioni del Tfr, evitando così di licenziare.

È possibile per le famiglie italiane ricorrere al permesso non retribuito

Inoltre, in alternativa, è possibile utilizzare un permesso retribuito, qualora non si voglia far pesare economicamente la sospensione al collaboratore.

Si può anche ricorrere alla fruizione delle ferie, qualora ve ne siano di residue. In questo caso si potrebbe combinarle con il permesso non retribuito.

Altra possibilità potrebbe essere l’anticipazione di quote del trattamento di fine rapporto, evitando così di ricorrere al licenziamento che determina la conclusione di un rapporto di fiducia tra datore di lavoro e collaboratore domestico.

 

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