Birra: gli 8 motivi per cui fa bene alla tua salute

Lo sapevi? La birra – bevuta in dosi contenute – può avere otto benefici per la salute. Ecco quali.

Birra: i benefici per la salute

Fa bene al cuore

La birra fa bene al tuo cuore: è la scienza a sostenerlo. Il vino è spesso al centro dell’attenzione durante le discussioni sulla salute del cuore.

Ma non conferire i benefici della birra. Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge e dell’University College di Londra, bere una pinta di birra al giorno riduce il rischio di sviluppare alcune malattie cardiovascolari.

La birra può proteggere dall’artrite reumatoide

L’alcol, compresa la birra, ha proprietà antinfiammatorie, il che è probabilmente il motivo per cui è collegato a tali implicazioni positive per la salute del cuore, così come altre malattie provocate dall’infiammazione.

Uno studio pubblicato su Arthritis & Rheumatology, che comprendeva 1,9 milioni, ha rilevato che le donne che hanno bevuto 2-4 volte a settimana avevano un rischio ridotto del 31% di artrite reumatoide rispetto ai loro colleghi astemi.

La birra è un antimicrobico per la tua bocca

Birra e luppolo (così come vino rosso e caffè) contengono composti antimicrobici che possono aiutare a combattere i germi orali indesiderati legati alla placca e alle malattie gengivali.

La birra potrebbe proteggere la vista

Potresti bere birra per prepararti a una migliore salute oculare a lungo termine? Forse.

Uno studio di 3,654 persone pubblicato sull’American Journal of Ophthalmology ha rilevato che i partecipanti con un consumo moderato di alcolici avevano un’incidenza del 50% più bassa di chirurgia della cataratta (rispetto a non bevitori e forti bevitori) per un periodo da cinque a dieci anni.

Gli antiossidanti nel vino e nella birra possono essere responsabili di questi benefici; una serie di studi dimostrano che la cataratta e la degenerazione maculare sono più frequenti quando una dieta è a basso contenuto di antiossidanti.

La birra potrebbe ridurre il rischio di calcoli renali

I calcoli renali sono piccoli e duri depositi minerali che si formano all’interno dei reni, che possono essere il risultato di disidratazione o di determinate scelte alimentari.

Sono molto dolorosi. Un diario clinico dello studio della American Society of Nephrology su quasi 200.000 partecipanti ha scoperto che quelli che bevono circa una birra al giorno hanno un rischio inferiore del 41% di formare calcoli renali.

I ricercatori ritengono che ciò possa essere dovuto alle proprietà diuretiche della birra.

La birra può ridurre le probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2

Una meta-analisi di 15 studi ha rilevato che il consumo moderato di alcol, compresa la birra, può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 del 30%.

Ci possono essere molti fattori in gioco, compresi gli effetti anti-infiammatori dell’alcol, secondo gli autori dello studio.

Altre ricerche su persone senza diabete hanno riscontrato effetti positivi del consumo moderato di alcol sui livelli di insulina e trigliceridi.

È importante sottolineare che il consumo moderato è fondamentale; esagerare può effettivamente aumentare il rischio di diabete di tipo 2.

La birra può aiutare le tue ossa

La birra è una ricca fonte di silicio, che è una parte fondamentale della formazione e del mantenimento dell’osso nel corpo umano.

Uno studio condotto dall’International Journal of Endocrinology ha rilevato che l’incorporazione del silicio nella dieta ha il potenziale per prevenire e curare l’osteoporosi, specialmente nelle donne in post-menopausa che soffrono di perdita di tessuto osseo.

Altri alimenti che contengono silicio sono cereali integrali, cereali e alcune verdure tra cui i fagiolini.

La birra può mantenere il cervello sano

Il silicio trovato nella birra può anche aiutare il tuo cervello. Protegge il tuo cervello dai composti che possono alla fine causare malattie cognitive.

C’è anche uno studio che dice che un composto trovato nel luppolo, lo xantumolo, supporta cellule neuronali che possono aiutare a prevenire disturbi neurodegenerativi come l’Alzheimer, la demenza e il Parkinson.

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