Bimba massacrata di botte, Federico Zeoli sotto accusa dal pm: “Non è stato un raptus”

Vanno avanti le indagini sulla bimba massacrata di botte a Roma, perché per il pm non è stato un raptus e Federico Zeoli avrebbe agito così più volte ai danni di tutti

Bambina massacrata di botte, Federico Zeoli sotto accusa dal pm: "Non è stato un raptus"

Vanno avanti le indagini per il caso della bimba massacrata di botte dal compagno della madre, che potrebbe essere accusato anche di altri maltrattamenti avvenuti precedentemente.

Federico Zeoli sotto accusa

Federico Zeoli, disoccupato di 25 anni è l’uomo che ha massacrato di botte uno dei tre figli della sua compagna, riducendola quasi in fin di vita.

L’uomo era stato lasciato da solo dalla compagna, insieme alle due piccole gemelle di due anni – mentre lei si è recata dal nonno con l’altro figlio. Una volta rientrata a casa si è resa conto della scena e del drammatico incidente: sono stati i medici dell’Ospedale a chiamare le Forze dell’Ordine che sono subito intervenuti per prendere Zeoli e portarlo in carcere.

Le ferite sul corpo della piccola non sono solamente relative a quell’ultimo pestaggio, ma ci sarebbero delle prove per una violenza che andava avanti da tempo. La compagna in un primo momento ha dichiarato di amare Zeoli e non volerlo abbandonare, per poi ritrattare tutto e tuonare il suo odio nel salotto di Barbara D’Urso.

L’accusa del pm

L’uomo è stato accusato di tentato omicidio e maltrattamento in famiglia, infatti secondo il pm quello non è stato un raptus – come più volte dichiarato dallo stesso Zeoli – ma un normale comportamento adottato già da tempo non solo sui bambini, ma anche sulla compagna stessa.

La compagna ha negato di essere mai stata maltrattata da Zeoli, convinta del fatto che mai gli avrebbe lasciato i bambini o sarebbe andata a vivere con lui in queste circostanze. 

Il pm si è basato non solo sui fatti ma anche sui precedenti dell’uomo, accusato di lesioni alla precedente compagna e stalking.

Impostazioni privacy