Beirut, direttore del porto in manette: scontri vicino al Parlamento e lacrimogeni

L’inchiesta sull’esplosione del magazzino pieno di nitrato di ammonio miete le prime vittime. Scoppiata una violenta protesta sociale al Parlamento.

caos e rivolte a beirut
caos e rivolte a beirut

L’esplosione del magazzino a Beirut ha causato non poco scompiglio e problematiche: l’aria è contaminata da particelle tossiche e sono scoppiate proteste rivoltose vicino al Parlamento.

La causa della catastrofe affibbiata alla presenza di razzi, fuochi di artificio e nitrato di ammonio in un magazzino lasciato incustodito nell’area portuale.

Al momento il bilancio delle vittime conta 137 morti e più di 5.000 feriti.

Ancora troppi i dispersi e non ancora identificati.

Il Ministro della Salute libanese aveva dichiarato che i responsabili l’avrebbero pagata gara e gli arresti in questi giorni non sono stati pochi.

Il caos ha scatenato proteste rivoltose vicino al Parlamento: gas lacrimogeni e polizia armata sono intervenuti.

Esplosione al porto di Beirut: direttore portuale in manette

La terrificante esplosione di martedì a Beirut in Libano ha stravolto la città fisicamente e non solo.

La causa è stata l’esplosione di tonnellate e tonnellate di nitrato di ammonio confiscato in una nave mercantile anni fa ed erroneamente stipato nell’area portuale.

L’aria è ritenuta dagli esperti irrespirabile facendo scattare lo stato di emergenza.

Più di 30.000 persone sono senza casa e i danni materiali sono da più di 3 miliardi di dollari.

Si accusano le autorità portuali per negligenza: il magazzino era incustodito e pieno di materiale potenzialmente esplosivo.

La polizia militare dell’esercito libanese ha arrestato il direttore del porto, Hassan Qureitem.

Il procuratore ha supervisionato le indagine e l’interrogatorio dell’uomo ritenuto colpevole dell’accaduto.

Nei giorni scorsi la polizia libanese ha arrestato anche 16 impiegati facente parte del personale portuale.

Scatenata una rivoltosa protesta sociale

L’esplosione del porto di Beirut è ora divenuta motivo di protesta sociale diventando un caso politico.

La polizia e le forze dell’ordine libanesi hanno sedato una rivoltosa protesta nei pressi del Parlamento armati di lacrimogeni.

Decine di manifestanti stavano protestando dopo la disastrosa esplosione che smaschera la grave incompetenza delle autorità locali.

L’accusa viene rivolta alle autorità incompetenti e corrotte, i manifestanti le incolpano con sdegno.

Negozi presi d’assalto e vandalizzati dai manifestanti che hanno lanciato pietre e oggetti contro le autorità.

La polizia ha usate la forza e ha reagito con lacrimogeni e non solo per sedare la rivolta.

Un evento in tutto questo disastro ha ridato gioia: un bambino, George, è nato durante l’esplosione ripreso col telecamere dal personale ospedaliero.

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