Bambino segregato dai genitori, spuntano i dettagli raccapriccianti della “casa degli orrori”

Spunta la telefonata scioccante fatta ai Carabinieri dal bambino segregato dai genitori, che ha sconvolto tutti

Bambino segregato dai genitori
Bambino segregato dai genitori

Il bambino segregato dai genitori ha avuto la prontezza di chiamare i Carabinieri per denunciare quanto gli stava accadendo: una verità terribile su come questo bambino viveva in realtà.

La vicenda di Olbia del bambino chiuso in casa dai genitori

In una vera e proprio casa degli orrori un bambino di 12 anni ha vissuto una vera e propria odissea. La notizia è trapelata ieri, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, ma i dettagli che sono emersi in queste ore sono terribili.

I genitori del ragazzo sono andati a cena fuori e l’hanno chiuso dentro una stanza, da solo al fine che non potesse uscire o fare altro: un episodio che ha scosso l‘opinione pubblica e dove i Carabinieri hanno voluto vederci chiaro – soprattutto per capire se sia un caso isolato oppure uno di tanti in questi anni.

Ma come hanno scoperto tutto?

La telefonata del bambino chiuso in casa ai Carabinieri

Una vicenda terribile che emerge per caso, proprio quando il piccolo trova un vecchio cellulare attivo per le chiamate d’emergenza. Lui, un ragazzino sveglio e acuto, fa partire la sua denuncia ai Carabinieri alle 21:

“scusate se disturbo, io vorrei chiamare mia zia. sono chiuso in camera e non so come fare”

Ma lui non fa emergere l’errore che si nasconde dietro la sua vita, costretta chiusa in una camera dove c’è solo un bidone per fare i bisogni – senza letto e senza nulla per giocare o guardare la televisione.

Un pasto caldo e nulla più da parte di due persone che dovrebbero essere i suoi genitori:

“vivo così da tanto tempo, ma alla fine sto bene”

I genitori lo rinchiudevano per andare alle feste più chic di Porto Rotondo, segregandolo in camera.

Il colonnello dei Carabinieri Cicognani racconta cosa hanno trovato all’interno di quella casa:

“una camera senza maniglia, senza letto con le finestre sigillate e un bidone per i bisogni”

Un tubo di plastica per picchiarlo, con le sequenze segnate su un diario segreto che ora incastrano i due genitori.

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