Avellino, città evacuata per disinnesco ordigno bellico: tutti i dettagli per il 19 aprile

Avellino evacuata per il disinnesco di un ordigno bellico il prossimo 19 aprile: tutti i dettagli dell’operazione

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Il prossimo 19 aprile la città di Avellino si fermerà per la rimozione di un ordigno bellico.

Disinnesco ordigno bellico

Il 19 aprile 2020 la città di Avellino sarà evacuata per consentire le operazioni di disinnesco di un ordigno bellico. Saranno sfollate cliniche e strutture per anziani.

Come evidenzia anche Fanpage, il 19 aprile sarà rimosso e dinnescato un ordigno della Seconda Guerra Mondiale, scoperto lo scorso settembre sotto il ponte della Ferriera.

La bomba era stata lanciata nel ’43 dagli Stati Uniti contro i tedeschi che scappavano in ritirata, ma non essendo esplosa, è rimasta sotto il ponte per 77 anni.

Le operazioni di evacuazione

La città di Avellino sarà in gran parte evacuata nel giorno delle operazioni di disinnesco dell’ordigno.

Degli oltre 50mila abitanti del capoluogo campano, circa 23mila saranno allontanati dalla città. Le arterie di collegamento con la zona rossa saranno completamente svuotate.

Si provvederà allo spostamento dei pazienti di due cliniche e di una struttura per anziani. Ad occuparsi delle operazioni saranno i militari dell’esercito che provvederanno a delimitare la zona rossa.

Il 19 aprile è la data scelta per effettuare il disinnesco dell’ordigno bellico e per almeno 5 ore la città di Avellino sarà costretta a fermarsi. Al termine delle operazioni, quando la bomba sarà messa completamente fuori uso, si potrà fare ritorno nelle proprie abitazioni e i pazienti potranno tornare nelle loro cliniche.

Entro la data del disinnesco, i cittadini potranno fare richieste alle autorità per casi particolari, come persone disabili che potrebbero necessitare di specifiche esigenze.

Il prossimo 2 febbraio sarà, invece, la città di Venezia a fermarsi, quando si provvederà alla rimozione di un ordigno bellico ritrovato il 14 gennaio scorso in un cantiere di Via Ferraris di Marghera.

Oltre 30mila le persone che saranno costrette a lasciare le loro abitazioni per tutta la durata delle operazioni.

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