Assegno di mantenimento: decade se si convive “stabilmente” con un altro uomo

La Corte di Cassazione dà ragione all’ex marito: il diritto all’assegno di divorzio può essere revocato se la donna ha una relazione sentimentale stabile.

Ribaltata la sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria: niente mantenimento se si convive “stabilmente” con un altro.

Creare una nuova famiglia

Viene ribaltata in Cassazione la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, circa l’assegno di mantenimento.

Questo è quanto stabilito dalla Corte che ha revocato l’assegno di mantenimento ad una donna che, anche senza avere domicilio e residenza con il nuovo ‘compagno’, intrattiene stabilmente una relazione, con periodi di convivenza con quest’ultimo.

Tra i motivi che consentivano la revoca del mantenimento dell’ex coniuge dopo la separazione o il divorzio, era contemplata una nuova relazione stabile con convivenza.

Ovvero, l’assegno divorzile si perdeva se l’ex partner si sposava con contratto civile e o convivenza stabile, anche non formalizzata.

Tuttavia l’intervento su cui si è pronunciata la Cassazione a Reggio Calabria riguarda una donna divorziata, la quale dopo aver iniziato una relazione stabile con un uomo, non convivente,  si è vista sospendere l’assegno mensile.

L’ex marito, che dopo la separazione le versava l’assegno mensile di mantenimento, ha richiesto alla Cassazione la sospensione, in quanto di fatto la ex viveva per lunghi periodi con il nuovo compagno.

Entrambi avevano eletto domicili e residenze diverse, per cui senza coabitazione.

Ora con la nuova azione legale, l’uomo chiedeva che si potesse riconsiderare la cifra, se non revocare del tutto, l’assegno di mantenimento versato all’ex coniuge.

La Corte di Cassazione da ragione all’ex marito

Come riportato anche da Fanpage.it, nella sentenza emanata dalla Corte di Cassazione le richieste dell’ex marito sono state accolte.

Nel legiferare si è stabilito che: l’assegno di divorzio può essere revocato, nel momento in cui la donna coltivi una relazione in modo stabile. Si intendono in questo caso periodi di convivenza, più o meno lunghi.

Questo dovrebbe agli occhi del giudice essere considerata al pari di una nuova unione.

In questo caso specifico l’uomo aveva l’obbligo di corrispondere alla ex 400 euro mensili, e quando la donna aveva chiesto l’assegnazione della casa coniugale, l’ex l’aveva respinta, richiedendo che si annullasse la sentenza.

Di contro l’ex moglie, chiedeva un sostegno superiore a quello versato dall’ex marito, poiché non aveva altro reddito.

Tuttavia con questa sentenza della Cassazione viene considerato quello dalla ex moglie col nuovo compagno come un rapporto pluriennale e consolidato.

Per quanto non sancito da ufficialità, é fondato su una frequentazione anche lunga e quindi di effettiva convivenza.

 

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