Caso Arianna Manduca: Cassazione annulla sentenza che priva il risarcimento agli orfani

Arianna Manduca: niente risarcimento ai tre orfani?

Bocciata la sentenza della Corte d’Appello di Messina che parlava di “delitto inevitabile”, visto che Arianna Manduca – la donna uccisa nell’ottobre 2007 a Palagonia (Catania) – aveva denunciato il marito ben 12 volte.

È stato accolto dalla Cassazione il ricorso dei tre figli di Marianna Manduca contro la sentenza d’appello, che aveva negato loro il diritto a 259.000 euro di risarcimento per la mancata tutela della madre da parte dello Stato.

Il caso di Marianna Manduca sarà adesso nuovamente esaminato dalla Corte di Appello di Catanzaro, a seguito dell’annullamento del verdetto emesso dalla Corte di Appello di Messina il 19 marzo 2019.

Per la Corte d’appello di Messina, non c’era stata alcuna «negligenza» da parte della Procura di Caltagirone:

il «delitto era inevitabile, l’uomo era comunque determinato ad ucciderla».

Recentemente il caso di Marianna Manduca era tornato sulle pagine di cronaca in quanto uno dei giudici coinvolti, il magistrato romano, Mario Fresa, chiese l’annullamento del risarcimento.

Caso Manduca, uccisa: Cassazione accoglie il ricorso dei figli

In data odierna la Corte di Cassazione ha depositato la sentenza e ha riaperto questa tragica vicenda.

Gli Ermellini hanno accolto il ricorso di Carmelo Calì, il cugino di Marianna Manduca, che ha ottenuto l’adozione dei tre figli rimasti orfani della mamma e si è costituito in giudizio contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri

Caso Marianna Manduca uccisa tredici volte dal marito

Marianna è stata uccisa dal marito Saverio Nolfo, condannato a 21 anni di reclusione in primo grado.

“Di mia madre ricordo i capelli neri e il sorriso. Era una ragazza giovane, bella e spesso triste. La ricordo quando andava a lavorare”,

così la ricorda Carmelo Calì Nolfo, figlio di Marianna Manduca.

Quando la loro mamma è stata uccisa, i tre bambini avevano 3, 5 e 6 anni.

I bambini, che prima abitavano a Palagonia, in provincia di Catania, dopo la tragedia si sono trasferiti a Senigallia a casa di Carmelo Calì, della moglie e dei due figli.

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