Commissario Arcuri, linea dura su mascherine e prezzi: “Sentenze da liberisti da divano”

Arcuri ha fatto sentire la sua voce in merito ai prezzi delle mascherine. Dal 4 maggio ne saranno distribuite circa 12 milioni al dì.

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Il commissario Arcuri non è d’accordo con chi ha polemizzato sul prezzo imposto delle mascherine.

Il prezzo imposto delle mascherine

Domenico Arcuri si è espresso circa le polemiche nate sul prezzo imposto a 0,50 cents alle mascherine chirurgiche. Come si legge su TgCom24, il commissario ha affermato:

“Avrei tanta voglia di parlare dei liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano. Ma non lo farò, il mio dovere è lavorare”.

Una sorta di polemica anche quella di Arcuri contro chi ha affermato che il prezzo generalmente lo fa il mercato. Inoltre, il commissario ha rimarcato che dal 4 maggio saranno 12 milioni le mascherine distribuite ogni giorno. Si tratta di una fornitura che triplica quella attuale. Per settembre, invece, si vuole arrivare a 30 mila passando per gradi: 18 milioni a giugno, 25 milioni a luglio.

Mascherine e tamponi

Per Arcuri, imporre un prezzo di mercato fisso per le mascherine, ha fatto sì che chi voleva lucrare sulla pandemia non possa farlo. Per lui, forse, l’Italia non era pronta a questa imposizione, andando a ledere una sorta di economia di guerra.

Arcuri ha, inoltre, sottolineato che in Italia sono stati fatti molti più tamponi rispetto a tutti gli altri paesi europei. Un dato considerando il numero di abitanti. Certamente, sono ancora pochi e ne dovranno essere fatti di più. Sulla base dei dati diffusi dal commissario, soltanto nella giornata di ieri, lunedì 27 aprile, sono stati fatti 2.960 tamponi ogni 100mila abitanti.

Il commissario ha anche affermato che, per quanto riguarda l’allentamento delle misure di lockdown, è necessario avere molta prudenza.

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