“Abusata come fosse una bambola di pezza”, i terribili dettagli dopo la carcerazione di Alberto Genovese

A seguito della carcerazione di Alberto Genovese, imprenditore, emergono nuovi terribili dettagli in merito all’agghiacciante vicenda.

"Abusata come fosse una bambola di pezza", i terribili dettagli dopo la carcerazione di Alberto Genovese

Alberto Genovese è ora stato messo in carcere dopo la terribile vicenda che ha come protagonista una ragazza drogata e poi stuprata.

L’ordinanza del Gip contro Genovese

Tommaso Perna – Gip di Milano – ha disposto che l’imprenditore e inventore di Facile.it la convalida del fermo e la carcerazione. L’uomo infatti – come citano La Stampa e Today – ha drogato una ragazza poco più che maggiorenne per poi stuprarla all’interno del suo attivo con vista Duomo di Milano.

Secondo il Gip:

“ha una spinta sociale elevatissima ed un assoluto diprezzo del valore della vita umana, soprattutto quella della donna”

L’uomo ha ammesso di avere una dipendenza da cocaina e che questa spirale lo abbia portato ad avere allucinazioni ogni volta che ne fa uso.

Secondo l’ordinanza il profilo dell’imprenditore porta ad una personalità altamente pericolosa:

“incapace di di controllare i propri impulsi violenti e la propria aggressività sessuale”

Sempre il documento evidenzia che l’uomo, seppur sotto l’effetto di droga, fosse rimasto altamente lucido e che abbia agito contro la vittima non cosciente:

“tanto da sembrare un corpo privo di vita”

La violenza contro la giovane ragazza

Sempre da come si evince dai media e dalla ricostruzione della ordinanza, la vittima è stata drogata e abusata mentre era priva di sensi:

“come se fosse una bambola di pezza”

E nel momento in cui ha ripreso conoscenza, la vittima avrebbe iniziato a ribellarsi e implorare il suo aggressore di fermarsi:

“non è stata ascoltata dal carnefice che ha proseguito (…) a drogarla e violentarla”

Per questo secondo il Gip sarebbe impossibile che l’uomo non avesse percezione della realtà dei fatti. La donna è stata torturata all’interno dell’attico vista Duomo per 24 ore ed è stata anche legata al letto, con manette ai polsi e alle caviglie.

Come evidenzia La Stampa, lo stesso medico legale che ha preso in cura la ragazza ha evidenziato di non aver mai visto qualcosa di così cruento e violento.

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