Concepita per essere violentata e filmata: la verità dietro la terribile vicenda delle madri pedofile

Una storia raccapricciante che arriva da Firenze, con due mamme pedofile e l’accusa di abuso su minori: una figlia è stata concepita per compiere questi terribili atti?

Abuso su minori
Abuso su minori

Emersa la vicenda di abuso su minori con l’accusa a due mamme di Firenze e Reggio Emilia. Che cosa è accaduto a queste povere bambine?

Bambina concepita per compiere atti terribili?

L’accusa per le tre persone che sono state arrestate verte su stupro su minori di 10 anni, produzione e divulgazione di materiale pedopo**nografico.

Le vittime sarebbero le figlie delle due donne arrestate, che ora sono state portate in una casa protetta con affidamento ai servizi sociali.

Per capire bene questa vicenda terribile bisogna fare un passo indietro: secondo quanto emerso i tre facevano parte di un gruppo di WhatsApp dove è stato pubblicato il Manuale del perfetto Pedofilo. Questo manuale è stato redatto al fine di insegnare alle due donne come stuprare i bambini in generale e nello specifico i loro figli.

Come racconta Il Resto del Carlino, una delle due donne avrebbe addirittura concepito la piccola proprio per questo scopo finale. In uno dei suoi messaggi scriveva:

“non posso più inviarti nulla, non vuole farsi fotografare. temo lo racconti al mio compagno”

Questo il messaggio di testo inviato ad agosto 2019 dalla donna di Reggio Emilia – una delle due arrestate ieri – al 40enne di Grosseto padre di una delle due vittime e in arresto insieme alle due donne.

Come da accertamento da parte degli inquirenti, la donna inviava le foto e i video delle parti intime della figlia in cambio di soldi. Il gip ha definito i tre soggetti e le loro personalità dopo aver indagato su questa terribile vicenda:

“hanno consentito in spregio a ogni dovere genitoriale di cura e salvaguardia dell’integrità delle figlie”

e non solo:

“una lo avrebbe fatto per compiacimento e condivisione di uno scellerato progetto”

L’uomo ora è in cella di isolamento per evitare che venga linciato dagli altri detenuti.

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