Pnrr, Draghi alle amministrazioni: “Serve ancora un ultimo sforzo per completare il programma”

Serve ancora un ultimo sforzo da parte di tutti per portare a termine il programma di riforme e investimenti del governo dimissionario del presidente Mario Draghi, anche per quanto riguarda gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Questo è il messaggio lanciato oggi a Palazzo Chigi dalla presidenza del Consiglio dei ministri.

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Mario Draghi – lettoquotidiano.it

L’obiettivo dell’esecutivo è di portare a termine gran parte dei lavori della diciottesima legislatura, quella corrente, e quelli di quella precedente, per lasciarne il meno possibile a quella che verrà e al governo che si insedierà dopo le elezioni politiche del 25 settembre – si lavora per portare a casa quasi 250 provvedimenti in due mesi. Sul Pnrr, Draghi vuole accelerare i tempi per adottare le misure previste per il secondo semestre che possono essere completate anche in anticipo, quindi tra settembre e ottobre.

Governo Draghi, l’obiettivo è completare il programma di (quasi) tutti i Ministeri

Dimissionario sì, ma con la testa. Il governo dell’ex presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, non intende cedere di un passo e sta proseguendo il suo lavoro per l’attuazione del programma di riforme e investimenti che si era prefissato fin dal suo insediamento. Anche quello che riguarda il Pnrr.

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Mario Draghi, Roberto Cingolani, Roberto Garofoli e Daniele Franco – lettoquotidiano.it

In mattinata, a Palazzo Chigi, c’è stata una riunione tecnica, presieduta dal sottosegretario Roberto Garofoli, in cui erano presenti tutti i capi gabinetto dei Ministeri per fare il punto sulla situazione riguardante i provvedimenti da adottare negli ultimi due mesi di mandato dell’esecutivo, caduto a causa del mancato voto di fiducia da parte del MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte, della Lega di Matteo Salvini e di Forza Italia di Silvio Berlusconi.

Ciò che serve, secondo la presidenza del Consiglio, è “uno sforzo eccezionale per i prossimi due mesi (soprattutto a quelle amministrazioni che hanno lo stock di provvedimenti numericamente più pesante)” per completare il piano che ci si era prefissati durante la diciottesima legislatura così da lasciare al governo che verrà all’indomani delle elezioni politiche del 25 settembre un compito più semplice.

È difficile pensare di arrivare all’azzeramento dello stock, obiettivo a cui potranno pervenire le amministrazioni con stock numericamente più esigui – hanno detto ancora da Palazzo Chigi – ma è importante cercare di ridurre al minimo sia l’arretrato, sia soprattutto i provvedimenti del governo in carica, all’attuazione dei quali si chiede di dare una specifica priorità nei prossimi due mesi. Per questa ragione l’Ufficio del programma di governo ha elaborato dei target molto ambiziosi che portino a una drastica riduzione dello stock della XVIII legislatura con un target complessivo di 121 provvedimenti a settembre e 122 provvedimenti a ottobre“.

Attuazione del programma di governo, finora adottati 1260 provvedimenti. Smaltiti molti di quelli rimasti arretrati dagli esecutivi Conte

Obiettivi importanti, è vero, ma non se si pensa che dal 13 febbraio 2021, giorno in cui si è insediato il governo Draghi, fino a ora, sono stati adottati 1260 provvedimenti, 532 solo dall’inizio del 2022.

Numeri ancora più importanti se si pensa che l’esecutivo dell’economista romano aveva ereditato dai due governi presieduti dall’avvocato Conte – quello gialloverde con MoVimento 5 stelle e Lega, e quello giallorosso sempre con i pentastellati ma con il Partito democratico679 provvedimenti relativi alla legislatura in corso (sono arrivati, ora, a 129) e 313 dalla legislatura precedente (ne mancano all’appello solo 58). A questi, tra l’altro, si sono aggiunti anche quelli legati alle emergenze (sanitaria, energetica, economica): dei 732 da adottare, 455 sono già stati impiegati, e 277 dovranno essere ancora licenziati.

In merito, poi, al Piano nazionale di ripresa e resilienza, i capi di gabinetto hanno eseguito una ricognizione sullo stato dell’arte e sui tempi per raggiungere Milestones e il secondo obiettivo del secondo semestre dell’anno in corso.

Il governo Draghi, comunque, è ancora al lavoro perché intende accelerare i tempi e adottare tutte le misure che possono essere anticipate dai Ministeri a settembre e ottobre sulla base delle scadenze e del cronoprogramma previsto dal Pnrr stesso.

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