Amatrice: sei anni fa il sisma che sconvolse il Centro Italia

Ricorre oggi il triste anniversario del terremoto ad Amatrice, era infatti il 24 agosto del 2016 quando una terribile scossa di magnitudo 6.0 devastò interi paesi nel Lazio, in Umbria e nelle Marche.

Un cantiere ad Amatrice
Un cantiere ad Amatrice – LettoQuotidiano.it

Il sisma si verificò intorno alle 3.30 della notte e rase al suolo diversi luoghi. Un terremoto di simile intensità si era già verificato all’Aquila nel 2009.

Il terremoto di Amatrice

Era il 2016 quando la terra tremò con epicentro ad Amatrice, ma la scossa fu talmente intensa che coinvolse molti paesi non solo nel Lazio ma anche nell’Umbria e nelle Marche.

Ovviamente i danni peggiori si ebbero proprio nel fulcro del terremoto, infatti oltre a radere al suolo molte strutture e abitazioni nel comune in provincia di Rieti, morirono 299 persone.

Oggi il Commissario straordinario Legnini è in visita ai cantieri ad Amatrice, quelli allestiti per la ricostruzione ma che purtroppo con il tempo hanno subito diversi rallentamenti.

A sei anni dal tragico terremoto, si fa il punto sulla ricostruzione pubblica e Legnini promette che questo sarà l’anno della svolta, ossia si ricomincerà a lavorare laddove ci sono stati rallentamenti e quindi ritardi accumulati, non solo nelle zone dell’epicentro ma anche nelle altre frazioni colpite.

Conosciuto come il terremoto che si verificò ad Amatrice, in realtà la sequenza sismica coinvolse mote zone del Centro Italia, in particolare Norcia e Visso. L’inizio è stato ad agosto del 2016 ma altre potenti scosse ci sono state nell’ottobre successivo fra Macerata e Visso.

Addirittura, la scossa più forte non è stata quella del 24 agosto ma quella del 30 ottobre, con un magnitudo di 6.5 fra Norcia e Perugia.

Le osservazioni e le analisi preliminari elaborate dall’INVG in seguito al primo sisma, ossia quello di oggi, hanno permesso una prima interpretazione dell’evento.

L’area in questione infatti è caratterizzata da diversi segmenti di faglia molto complessi dal punto di vista strutturale, la scossa verificatasi intorno alle 3.30 della notte avrebbe causato la rottura di uno di questi segmenti.

Questa rottura avvenuta a circa 10 chilometri di profondità, che possiamo collocare nella zona di Accumoli, sempre nel reatino, si sarebbe propagata verso le zone vicine, Amatrice e Norcia in particolare.

Già dalla mattina di quel 24 agosto, dai primi rilievi sono emerse fratture superficiali che mostrano la continuità di questa rottura per almeno un paio di chilometri.

Dopo il terremoto, il terreno si è abbassato di circa 20 centimetri ma oltre i danni ambientali, alle strutture pubbliche e private, nonché alle vie di comunicazione, il numero di morti è stato altissimo.

La Protezione Civile, che fin da subito si è attivata, ha riportato il dato di 299 morti, mentre 238 sono le persone estratte vive dalle maceria, anche grazie all’aiuto del Soccorso Alpino, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco. I feriti trasportati in ospedale furono 388.

Il numero delle vittime fu considerevole perché le zone colpite sono particolarmente frequentate nel periodo estivo, fra le vittime infatti molti sono turisti e persone in villeggiatura nelle seconde case, provenienti soprattutto dalla Capitale.

La ricostruzione

Giovanni Legnini, commissario straordinario del Governo ai fini della ricostruzione delle regioni colpite da questa sequenza di sismi, ha visitato oggi, per i 6 anni dell’anniversario, i cantieri ancora fermi ad Amatrice.

Giovanni Legnini e Stefano Boeri
Giovanni Legnini e Stefano Boeri – LettoQuotidiano.it

Legnini ha promesso che questo sarà finalmente l’anno della ricostruzione.

Da allora infatti, i lavori proseguono in maniera lenta e il centro storico di Amatrice fatica a rinascere.

Il sindaco Giorgio Cortellesi denuncia l’assenza della politica, soprattutto nella giornata commemorativa di oggi, con alcune eccezioni, infatti non si esclude la presenza di Salvini e qualche altro nome di spicco.

Alle prime ore di questa mattina è iniziata la visita di Legnini nelle zone più colpite, fra cui l’orfanotrofio Don Minozzi, il tunnel nel centro storico e l’ospedale.

“oggi ad amatrice sono aperti circa 500 cantieri, solo una quarantina nel centro storico e alcuini condomini sono stati riconsegnati. questo è l’anno della ricostruzione e lo dico in maniera oggettiva”

queste le parole del Commissario intervistato da alcune emittenti. Poi aggiunge che non può esprimersi su quanto tempo effettivamente ci vorrà per la ricostruzione completa, poiché dipende dal ritmo di presentazione dei progetti.

Dopo alcuni rallentamenti, come l’ascesa dei prezzi e il bonus 110%, ora i lavori riprenderanno in maniera più spedita.

Il sindaco non ha digerito l’assenza della politica, ma auspica un ritorno al passato, in cui Amatrice era uno dei più bei borghi del Lazio.

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