Aborto, il modello Marche che piace alla destra ma non a Ferragni

La campagna elettorale di Giorgia Meloni, numero uno di Fratelli d’Italia, primo partito alle prossime politiche del 25 settembre secondo i sondaggi, è iniziata ieri, ad Ancona, nelle Marche. Non una tappa scelta a caso, anzi: la regione governata da Francesco Acquaroli, amico di Meloni, è vista come un modello all’interno dello schieramento della possibile prima presidentessa del Consiglio donna

Meloni Ferragni
Giorgia Meloni e Chiara Ferragni – lettoquotidiano.it

No all’aborto, no al Gay pride, no al suicidio assistito sono tra i cavalli di battaglia di Acquaroli e ai quali anche Meloni strizza l’occhio (e ci mancherebbe), ma non è dello stesso avviso Chiara Ferragni. L’influencer e imprenditrice, che non è nuova a prese di posizione, ha pubblicato su Instagram una foto in cui contestava le politiche delle Marche in materia di aborto e ha scritto: “Ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste non accadano”. Le hanno anche risposto da FdI e dal Pd, che si congratula con lei

Il modello Marche di Fratelli d’Italia, dove Meloni ha iniziato la campagna elettorale

Prima gli applausi dei ciellini al Meeting di Rimini, poi il bagno di folla a piazza Roma, ad Ancona. La campagna elettorale di Giorgia Meloni è iniziata ufficialmente, ieri, nelle Marche, nuovo feudo della destra che aspira a governare, un modello per la leader di Fratelli d’Italia e possibile prima presidentessa del Consiglio donna della storia d’Italia.

Il solito one (wo)man show con il microfono alla mano e i toni, stavolta, più pacati e istituzionali rispetto a quelli di piazza San Giovanni a Roma, che sono diventati un meme. Meloni lancia la sua candidatura a Palazzo Chigi, e forse si muove come fosse già seduta là, primus inter pares di un governo fatto di alleati e amici.

Amico, per lei, lo è anche Francesco Acquaroli, secondo governatore di regione del partito di Meloni, ma anche il più fedele, specie ai dettami di Fratelli d’Italia, presi, a volte, anche troppo alla lettera. E lo è anche Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, anche lui azzurro come la frontman dello schieramento che, sondaggi alla mano, prenderà più voti alle prossime politiche.

Acquaroli
Francesco Acquaroli – lettoquotidiano.it

E quindi la prima tappa del tour che la potrebbe incoronare come premier nasce proprio là, nelle Marche, in cui è difficile abortire: la regione, nel 2021, si è opposta alla somministrazione della pillola Ru486 nei consultori, e la situazione negli ospedali non è tanto meglio perché il 71% dei medici è obiettore di coscienza. Poi ci sono i diritti per gli omosessuali, che guai a parlarne, perché si è negato il patrocinio anche al Gay Pride.

Le battaglie dei marchigiani per ricorrere al suicidio assistito le conosciamo. Ci sono voluti mesi prima che Federico Carboni, alias Mario, avesse il via libera dal comitato etico regionale per il farmaco con cui avrebbe spento le sue sofferenze. E i vaccini? Giorgia Latini, assessora all’Istruzione, che viene però dalla Lega, lo ha sconsigliato ai più piccoli così non “si intossica un organismo sano”.

Un laboratorio che funziona, ma anche no. Perché Acquaroli è quello che è crollato di più nella classifica del Sole 24 ore sul gradimento: è al tredicesimo posto e dovrà riguadagnare un bel 4%; mentre Fioravanti regge al secondo posto, complice forse e soprattutto la vicinanza all’elettorato – ogni mese organizza un caffè in cui dialoga con i cittadini e prende appunti su cosa cambiare e cosa no.

Aborto, Ferragni contro Meloni per il modello Marche

Cosa dovrebbe (non) cambiare e rimanere uguale a com’è, secondo Chiara Ferragni, influencer da 27,7 milioni di followers su Instagram, ma soprattutto imprenditrice, sono le regole sull’aborto, in Italia.

Prendendo come spunto un articolo di Vice sull’argomento – e quindi sulla situazione nelle Marche già tratteggiata poco fa -, la blogger pubblicato una storia (su Instagram, ovvio) e ha scritto: “Ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadono”. Una maniera un po’ più carino ed elegante di dire: “Non votate Fratelli d’Italia e Meloni” per una donna che in più di un’occasione si è spesa per i diritti civili e che, con il marito a supporto, il rapper Fedez, ha più volte criticato alcune misure prese in altre circostanze.

Le sue parole, com’era scontato, non sono andate giù a quello che si candida a essere il primo partito d’Italia (lo sarà anche dopo le esternazioni di Ferragni? Chissà), che le ha risposto per le rime. Sono Isabella Rauti ed Eugenia Roccella a parlare: “Se la stampa e le influencer vogliono occuparsi seriamente dell’aborto nella regione Marche dovrebbero informarsi sulla base dei dati e consultare le relazioni annuali al Parlamento sulla legge 194”, hanno iniziato.

Nelle Marche, l’offerta del cosiddetto servizio di Ivg è di gran lunga superiore a quella nazionale: le interruzioni volontarie di gravidanza possono essere effettuate nel 92,9% delle strutture sanitarie mentre la media è del 62%”, hanno replicato. Poi c’è la questione sugli obiettori, “il numero di aborti a carico dei medici non obiettori è 0,8 aborti a settimana, non sembra quindi che l’obiezione di coscienza, diritto civile previsto dalla legge 194, sia un ostacolo”, hanno spiegato ancora.

Rauti e Roccella hanno poi sottolineato che la somministrazione della pillola Ru486 nei consultori risponde a delle regole diverse in tutta Italia: “È doveroso ricordare – hanno concluso – che l’’aborto chimico’ è più economico per il servizio sanitario per la salute delle donne ma più pericoloso per la salute delle donne, considerati i numerosi effetti collaterali e una mortalità più alta, come emerge dalla letteratura scientifica in materia”.

Ferragni non ha ancora risposto, e potrebbe anche non farlo se non a modo suo, ma al suo fianco si è schierata Alessia Morani, una deputata del Partito democratico. “Grazie a Chiara Ferragni si accende un faro sulle Marche governate da FdI. Sono due anni che portiamo avanti questa battaglia da sole nell’indifferenza dei più. Le Marche sono il laboratorio della destra in Italia e oggi la situazione è questa”, ha concluso prima di invitare l’influencer nella regione.

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