La battaglia infinita di attacchi e contrattacchi tra Letta e Meloni

Anche se, pare, le elezioni del 25 settembre avranno un esito quasi scontato – e vincerà il centrodestra – stando ai sondaggi, la battaglia su chi sarà il primo partito è ancora tutta da vedere e da vivere. Da una parte c’è Giorgia Meloni con il suo Fratelli d’Italia, avanti in quasi tutte le proiezioni, dall’altra c’è il Partito democratico del segretario Enrico Letta, di poco distanze per altri sondaggi e addirittura avanti in altri. La sfida non è solo sui numeri, ovvio, e oggi i due leader lo hanno dimostrato

Letta Meloni e Tajani
Il segretario del Pd, Enrico Letta, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il braccio destro di Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, Antonio Tajani – lettoquotidiano.it

In un’intervista alla Cnn, Letta ha attaccato Meloni dicendo che “se vincesse ci sarebbe un grande rischio per il futuro del Paese in termini di economia, sociali e per il modo in cui viene gestito dal punto di vista dell’unità e della coesione“, e lei ha risposto che l’obiettivo del dem è quello di screditare la sua patria. È seguita un’ulteriore replica del segretario del Pd, e poi un’altra ancora della leader di Fratelli d’Italia: insomma una battaglia infinita che è iniziata dal primo giorno di campagna elettorale e che continuerà almeno fino al 25 settembre, e oltre.

Letta-Meloni, la battaglia infinita tra i leader che si contendono il ruolo di primo partito

Non ci si può nascondere dietro un dito, anche perché i primi ad ammetterlo sono stati i diretti interessati: la vera battaglia elettorale per le prossime politiche del 25 settembre sarà tra il Partito democratico di Enrico Letta e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

In tutti i sondaggi, sono questi i due schieramenti più votati: a volte primeggia il partito di centrosinistra, ma è tallonato da quello di centrodestra, a volte è il contrario, ma sono il Pd ed FdI i trascinatori delle due coalizioni. Il primo a dirlo, dicevamo, appena è iniziata la campagna elettorale, è stato lo stesso segretario dem, e Meloni, almeno su quello, gli ha dato ragione.

D’altronde i numeri sono quanto di più oggettivo esista, al massimo possono essere interpretati per capire quale strategia paghi di più – e di questo ne abbiamo già parlato. Ma rimangono dati di fatto, e fotografano situazioni più o meno reali.

Letta e Meloni
Letta e Meloni si contendono il ruolo di primo partito per le prossime elezioni politiche – lettoquotidiano.it

Come è reale il fatto che tra Letta e la possibile prima donna presidente del Consiglio d’Italia stiano volando gli stracci. In un’intervista di ieri sera alla Cnn, dopo aver parlato di uno degli alleati di Meloni Matteo Salvini, il leader dem si è soffermato anche a parlare della sua diretta rivale, e non ci è andato giù tanto leggero.

La prima cosa è che se Meloni vincesse le elezioni le persone più felici a livello globale sarebbero Donald Trump, Putin e in Europa Orban – ha iniziato il segretario del Partito democratico -. In primo luogo ci sarebbe un grosso rischio di cambiamento nella presenza italiana a livello globale”. “Per quello che pensiamo nel Partito democratico ci sarebbe anche un grande rischio per il futuro del Paese in termini di economia, sociali e per il modo in cui il Paese viene gestito dal punto di vista dell’unità e della coesione“, ha detto ancora Letta.

Poi ha parlato di quanto successo quasi un mese fa, quando sia Fratelli d’Italia, sia la Lega, sia Forza Italia di Silvio Berlusconi non hanno votato la fiducia all’esecutivo dell’ex presidente della Banca centrale europea: “Il partito di Giorgia Meloni con i suoi due alleati ha rovesciato il governo Draghi che stava lavorando benissimo. Questo è il primo grande errore che hanno compiuto e credo che si sia trattato di una pessima scelta per il Paese“.

Il governo Draghi stava gestendo il Paese con scelte molto buone e positive, con l’attuazione del Recovery Plan attraverso il grande ammontare di denaro europeo, per rendere il Paese più affidabile e più conforme alla transizione digitale e in termini di sostenibilità. Il grande rischio che vedo è un’interruzione di questo processo perché i tre partiti di destra hanno lavorato assieme per fermare il governo Draghi. Noi lo abbiamo sostenuto e vorremmo portare avanti le politiche che erano al cuore dell’agenda Draghi“, ha concluso il leader democratico.

Meloni si è presa qualche ora di tempo per rispondere, ma poi è arrivato l’immancabile post su Facebook in cui si è levata tanti sassolini dalla scarpa. “La differenza tra la sinistra italiana e i patrioti italiani? Semplice, i patrioti difendendo sempre l’Italia, la sinistra va in giro a screditare la Nazione per difendere il proprio tornaconto“, ha scritto Meloni.

Enrico Letta, segretario del Pd, utilizza la sua intervista alla CNN non per parlare bene della sua Patria, o almeno del suo programma, ma per lanciare allarmi e menzogne su Fratelli d’Italia dicendo che in caso di vittoria del centrodestra sarà la catastrofe in Italia e in Europa – si legge ancora nel lungo post -. A Letta non importa se così facendo danneggia l’Italia, la sua unica preoccupazione è tutelare il sistema di potere della sinistra italiana. Siamo fieri di essere l’alternativa politica a questa gente“.

Letta-Meloni tra attacchi e contrattacchi accendono la campagna elettorale

E di nuovo Letta, a continuare ad accendere una campagna elettorale che è infuocatissima nei toni e nelle accuse. “Meloni mi accusa di screditare l’Italia all’estero perché espongo coi fatti le scelte del suo partito in Europa?“, chiede provocatoriamente il leader dei democratici su Twitter. “Nello stesso giorno lei parla di obbligo di fideiussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini, Pnrr da rinegoziare. Tre follie per chi ci guarda da fuori“, si risponde da solo.

La cosa non si è fermata, però. Perché la leader di FdI ha replicato ancora al segretario del Pd. “Ricapitolando, oggi Letta ci tiene a far sapere che per il PD: non vanno disturbate le attività fraudolente ‘apri e chiudi’ intestate a extracomunitari; non va fermata l’immigrazione illegale di massa; il Pnrr non deve essere adattato all’inflazione e alla crisi energetica in corso, acuita dalla guerra in Ucraina. Ringraziamo il segretario del PD per aver fatto chiarezza su questi temi. Fratelli d’Italia è l’opposto di tutto questo“, ha scritto Meloni in un altro post su Facebook, che potrebbe non aver chiuso la questione. In ogni caso non l’ha fatto per il momento.

Se non bastasse, tra l’altro, anche Carlo Calenda, leader del terzo polo e di Azione, ha voluto dire la sua. Su Twitter, l’alleato di Matteo Renzi ha scritto ai suoi elettori: “Non vi fate distrarre da queste liti da pollaio che hanno come unico obiettivo ripolarizzare il voto tra due coalizioni inconsistenti, contraddittorie e incapaci di governare il paese. Ricordate quello che li unisce: no al rigassificatore, bonus a pioggia etc“.

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