Unione popolare, lo scoglio delle firme per una proposta alternativa

Nei 34 simboli già presentati al Viminale, manca ancora quello di Unione popolare, la nuova lista di Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, che convoglia Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, un’alternativa tanto alla destra, quanto al centrosinistra e al Pd per gli elettori. Oltre al simbolo, però, il partito ha bisogno anche delle firme necessarie per presentarsi alle elezioni del 25 settembre

De Magistris
Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, presenta la raccolta firme per Unione popolare – lettoquotidiano.it

Ecco il programma e i sentimenti dei possibili elettori della nuova lista di sinistra dell’ex magistrato, che nel 2021 si è presentato anche alle elezioni per la regione Calabria con Democrazia Autonomia, arrivando terzo.

Unione popolare, lo scoglio di più di 50mila firme per una proposta alternativa

Mentre Pli Partito Liberale Italiano, Maie-Movimento Associativo Italiani, Sacro Romano Impero Cattolico, Liga Veneta Repubblica, MPL-Movimento Politico Libertas, Partito Unione Nazionale Italiana, Azione-Italia Viva-Calenda, Mastella Noi di Centro Europeisti, Lega-Salvini Premier, De Luca Sindaco D’Italia-Sud chiama Nord, Moderati, Gilet Arancioni – Unione Cattolica Italiana, Sud chiama Nord – Giarrusso, Partito Pensionati al Centro, Panzironi-per Rivoluzione Sanitaria, per l’Italia con Paragone-Italexit, Partito Gay Lgbt+, solidale ambientalista liberale, Libertas-Democrazia Cristiana, PCI, Naturalismo – Movimento Internazionale, Vita, Südtiroler Volkspartei, Movimento delle Libertà, Partito Sardo D’Azione, Movimento Poeti d’Azione, Popolo Idea Libertà, Cambiamo!, Innovazione, Free, Ppa-Popolo Partite Iva, Moviment Friûl, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito della Follia e Democrazia Liberale hanno già consegnato il contrassegno con cui si presenteranno alle prossime elezioni politiche del 25 settembre, Unione popolare di Luigi De Magistris, che un simbolo in cantiere già ce l’ha, sta ancora cercando le firme per la presentazione della lista che ha come termine ultimo il 22 agosto.

Entro quella data, a cui prima si deve aggiungere quella del 14 come scadenza ultima in cui depositare i simboli al Viminale, servono infatti 56.250 firme, 36.750 alla Camera e 19.500 al Senato, per entrare a far parte dei giochi. Sarebbero state anche di più, circa 73.500, se si fosse arrivati alla fine della legislatura e non ci si fosse dovuti arrangiare. Per contro, poi, non ce ne sarebbero proprio volute se il partito si fosse costituito in un gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021, come recita il Decreto elezioni approvato a maggio, o comunque fosse stato supportato da uno di questi.

Se, infatti, Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Partito Democratico, MoVimento 5 stelle, Liberi e Uguali, Italia Viva, Coraggio Italia e +Europa non hanno avuto bisogno di raccogliere alcun tipo di segnatura (che deve essere anche autenticata), Azione di Carlo Calenda, così come Impegno Civico di Luigi Di Maio, si sono dovuti alleare con altri partiti per ottenere l’obiettivo.

Unione popolare
Una simpatizzante di Unione popolare, nuovo partito di Luigi De Magistris, mentre firma per il raggiungimento dell’obiettivo per la presentazione della lista per le politiche – lettoquotidiano.it

Tornando a Unione popolare, in questi giorni, sono più di 600 i banchetti in tutta Italia con cui la lista, che nasce dall’unione di Potere al popolo e di Rifondazione comunista, intende portare a casa il risultato, anche perché il movimento di Beppe Grillo e Giuseppe Conte ha chiuso loro le porte per un’eventuale coalizione.

Unione popolare scaricata dai Cinque stelle contro destra e Pd

Cosa propone, però, la nuova lista dell’ex sindaco di Napoli ed ex candidato governatore alla regione Calabria? Unione popolare che, come abbiamo già detto, è stata scaricata dal MoVimento 5 stelle di Conte, con cui tra l’altro condivideva alcuni punti programmatici, si pone come alternativa non solo alla destra di Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, ma anche alla coalizione capeggiata dal Partito Democratico di Enrico Letta in cui ci sono anche altri partiti molto vicini a Up.

Molti dei simpatizzanti che stanno facendo un via vai per i banchetti nelle varie città, infatti, sono vecchi elettori democratici, delusi e non più sicuri di ricorrere al voto utile, ma anche fermi sostenitori della sinistra radicale che possono trovare nel progetto di De Magistris un’oasi felice in cui credere, e soprattutto a cui dare il consenso il 25 settembre (sempre che tutto vada bene).

Non si nascondono neanche gli esponenti di punta, come Beatrice Gamberini che ha spiegato come oltre a essere due forze diverse con i pentastellati, serva anche “un’alternativa all’agenda Draghi, a questo clima belligerante che ci sta trascinando verso un terzo conflitto mondiale, alla finta transizione ecologica“. E a proposito di questo, chi decide di dare la sua firma ha anche criticato la scelta di Nicola Fratoianni di allearsi con il Pd definendolo “un partito che in realtà è di destra liberale“.

Dopo tutto, come già accennato, il programma di Up prevede il salario minimo ad almeno dieci euro all’ora, le bollette bloccate, il no alla guerra, assunzioni nella sanità e nella scuola, la lotta agli imprenditori mafiosi e la transizione verde (ma sul serio, precisano).

Un programma che sta ricevendo consensi che però ha anche bisogno di superare almeno la soglia di sbarramento del 3% alle elezioni per poter entrare ufficialmente in Parlamento.

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